... nemmeno si sentono passar tra i piedi le stridule fughe dei treni sorci di ferro spaventati
oh
come invidiamo le case appollaiate sulle colline circostanti le case attente a cui la gioia ubbriacante del fuoco incendia gli occhi ogni notte
come invidiamo le nuvole dalle facce accaldate e l' orizzonte marino solcato da lunghi riflessi scarlatti
a trieste i giovani non dormono mai
igienica insonnia che ci fa divorare il gran pranzo futurista offerto ci dagli amici e servito spiritosamente a rovescio così
caffè
dolci memorie frappè
frutta dell' avvenire
marmellata di gloriosi defunti
arrosto di mummia con fegatini di professori
insalata archeologica
spezzatini di passato con piselli esplosivi in salsa storica
pesce del mar morto
grumi di sangue in brodo
antipasto di demolizioni
vermouth
da dappertutto nelle sale sontuose della filarmonica nei salotti intellettuali nei ritrovi mondani le dame rivaleggiano nella accoglierci con regale e squisita cortesia affascinate piuttosto che sgomentate dalla violenza incendiaria delle nostre volontà futuriste
partiamo a malincuore ma già rivolto lo sguardo ad altri campi di battaglia e trieste ci accompagna al treno acclamandoci ancora con le voci squillanti ...
Filippo Tommaso Marinetti (1910)
RAPPORTO SULLA VITTORIA DEL FUTURISMO A TRIESTE - vedi testo