Contesto

... esse noi preferiamo la grande solidarietà dei motori preoccupati zelanti e ordinati
nulla è più bello di una grande centrale elettrica ronzante che contiene la pressione idraulica di una catena di monti e la forza elettrica di un vasto orizzonte sintetizzate nei quadri marmorei di distribuzione irti di contatori di tastiere e di commutatori lucenti
questi quadri sono i nostri soli modelli in poesia
abbiamo come precursori i ginnasti e gli equilibristi che realizzano negli sviluppi nei riposi e nelle cadenze delle loro muscolature quella perfezione scintillante d' ingranaggi precisi e quello splendore geometrico che noi vogliamo raggiungere in poesia colle parole in libertà
1
noi distruggiamo sistematicamente l' io letterario perché si sparpagli nella vibrazione universale e giungiamo ad esprimere l' infinitamente piccolo e le agitazioni molecolari
es fulmineo agitarsi di molecole nel buco prodotto da un obice ultima parte di forte-cheittam-tépé nel mio zang tumb tumb
la poesia delle forze cosmiche soppianta così la poesia dell' umano
vengono abolite le antiche proporzioni romantiche sentimentali e cristiane del racconto secondo le quali un ferito in battaglia aveva una importanza esageratissima in confronto degli strumenti di distruzione delle posizioni strategiche e delle condizioni atmosferiche
nel mio poema ...

contenuto in:

Filippo Tommaso Marinetti (1914)

LO SPLENDORE GEOMETRICO E MECCANICO E LA SENSIBILITÀ NUMERICA - vedi testo