... a sidi-messri nell' ottobre 1911 come la volata lucente e aggressiva di un cannone arroventato dal sole e dal fuoco accelerato renda quasi trascurabile lo spettacolo della carne umana straziata e morente
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ho più volte dimostrato come il sostantivo sciupato dai molteplici contatti o dal peso degli aggettivi parnassiani e decadenti riacquisti il suo assoluto valore e la sua forza espressiva quando vien denudato e isolato
fra i sostantivi nudi io distinguo il sostantivo elementare e il sostantivo sintesi-moto o nodo di sostantivi
questa distinzione non assoluta risulta da intuizioni quasi inafferrabili
secondo un' analogia elastica e comprensiva vedo ogni sostantivo come un vagone o come una cinghia messa in moto dal verbo all' infinito
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salvo bisogni di contrasti o di mutamento di ritmi i diversi modi e tempi del verbo devono essere aboliti poiché essi fanno del verbo una ruota sgangherata di diligenza che si adatta alle scabrosità delle strade di campagna ma non può girare velocemente su una strada liscia
il verbo all' infinito invece è il moto stesso del nuovo lirismo avendo la scorrevolezza di una ruota di treno o di un' elica d' aeroplano
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Filippo Tommaso Marinetti (1914)
LO SPLENDORE GEOMETRICO E MECCANICO E LA SENSIBILITÀ NUMERICA - vedi testo