Contesto

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- che le linee oblique e quelle ellittiche sono dinamiche per la loro stessa natura hanno una potenza emotiva mille volte superiore a quella delle perpendicolari e delle orizzontali e che non vi può essere un' architettura dinamicamente integratrice all' infuori di esse
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- che la decorazione come qualche cosa di sovrapposto all' architettura è un assurdo e che soltanto dall' uso e dalla disposizione originale del materiale greggio o nudo o violentemente colorato dipende il valore decorativo dell' architettura futurista
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- che come gli antichi trassero l' ispirazione dell' arte dagli elementi della natura noi - materialmente e spiritualmente artificiali - dobbiamo trovare quell ispirazione negli elementi del novissimo mondo meccanico che abbiamo creato di cui l' architettura deve essere la più bella espressione la sintesi più completa l' integrazione artistica più efficace
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- l' architettura come arte di disporre le forme degli edifici secondo criteri prestabiliti è finita
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- per architettura si deve intendere lo sforzo di armonizzare con libertà e con grande audacia l' ambiente con l' uomo cioè rendere il mondo delle cose una proiezione diretta del mondo dello spirito ...

contenuto in:

Sant'Elia, Antonio (1914)

L'ARCHITETTURA FUTURISTA - vedi testo