... quello che prima non c' era
nella nostra vita sono entrati elementi di cui gli antichi non hanno neppure sospettata la possibilità si sono determinate contingenze materiali e si sono rilevati atteggiamenti dello spirito che si ripercuotono in mille effetti primo fra tutti la formazione di un nuovo ideale di bellezza ancora oscuro ed embrionale ma di cui già sente il fascino anche la folla
abbiamo perduto il senso del monumentale del pesante dello statico ed abbiamo arricchita la nostra sensibilità del gusto del leggero del pratico dell' effimero e del veloce
sentiamo di non essere più gli uomini delle cattedrali dei palazzi degli arengari ma dei grandi alberghi delle stazioni ferroviarie delle strade immense dei porti colossali dei mercati coperti delle gallerie luminose dei rettifili degli sventramenti salutari
noi dobbiamo inventare e rifabbricare la città futurista simile ad un immenso cantiere tumultuante agile mobile dinamico in ogni sua parte e la casa futurista simile ad una macchina gigantesca
gli ascensori non debbono rincantucciarsi come vermi solitari nei vani delle scale ma le scale divenute inutili devono essere abolite e gli ascensori devono inerpicarsi come serpenti di ferro e di vetro lungo le facciate
la casa di cemento di ...
Sant'Elia, Antonio (1914)
L'ARCHITETTURA FUTURISTA - vedi testo