Contesto

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eravamo allora sicuri di vincere l' austria e di centuplicare il nostro valore e il nostro prestigio vincendola
eravamo soli convinti della prossima conflagrazione generale che tutti giudicavano impossibile in nome di due pseudo-fatalità lo sciopero delle banche e lo sciopero dei proletariati
eravamo convinti che coll' inghilterra la francia la russia noi dovevamo utilizzare le nostre inesauribili forze di razza e il nostro genio improvvisatore collaborando allo strangolamento del teutonismo fatto di balordaggine medioevale di preparazione meticolosa e d' ogni pedanteria professorale
apparve allora il mio monoplan du pape visione profetica della nostra vittoriosa guerra contro l' austria
infatti noi soli fummo profetici ed ispirati perchè più giovani di tutti più poeti più imprudenti più lontani dalla politica opportunistica e quietista traemmo la visione del futuro dal nostro temperamento formidabile e pur constatando intorno a noi la vecchia mediocrità italiana credemmo fermamente nell' avvenire grande dell' italia semplicemente perchè noi futuristi eravamo italiani
italiani
voi dovete manifestare dovunque questo orgoglio italiano e imporlo in italia e all' estero colla parola e colla violenza come facemmo noi in francia nel belgio in russia nelle nostre numerose conferenze battagliere
merita schiaffi pugni e fucilate ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso; Boccioni, Umberto; Russolo, Luigi; Sant'Elia, Antonio; Sironi, Mario; Piatti, Ugo (1915)

L'ORGOGLIO ITALIANO - vedi testo