Contesto

... e di tramandarlo più che di lanciarsi nell' esplorazione del nuovo
occorre dunque superare senz' altro questa decrepita concezione
da oggi in poi la scienza non deve avere più che uno scopo ingigantire sempre più l' ignoto precisando e frastagliando la zona di realtà che ci è meno sconosciuta
di fronte ai nostri cervelli lucidi complicati audaci e voraginosi veri esponenti della vita moderna la scienza non può proporsi seriamente altro fine che questo approfondire la visione che gli uomini hanno del mondo in cui vivono per arricchirla di nuovi sbocchi verso l' ignoto scandagliare il buio con fasci di luce sempre più numerosi e più intensi per darci sempre più intensa la sensazione della sua inesauribilità
una scoperta interessa la nostra sensibilità futurista non per la piccola zona chiara che ci fa vedere ma per il vasto brulichio oscuro che ci fa fiutare
il cosidetto progresso scientifico ha per funzione di farci capire sempre meno la bolgia di fenomeni in mezzo alla quale noi mangiamo dormiamo lavoriamo e pensiamo con prodigiosa disinvoltura equilibristica
il fine supremo della scienza sarebbe ipoteticamente di non farci capire più niente rivolgere la faccia dell' umanità verso il mistero totale
5 ...

contenuto in:

Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Arnaldo Ginanni-Corradini (Ginna); Remo Chiti; Emilio Settimelli; Mario Carli; Vieri Nannetti; Oscar Mara (Attilio Franchi) (1916)

LA SCIENZA FUTURISTA (antitedesca-avventurosa-capricciosa-sicurezzofoba-ebbra d'ignoto) - vedi testo