Contesto

... che un prodotto della vanità dongiovannesca
l' immenso amore romantico è ridotto così unicamente alla conservazione della specie e l' attrito delle epidermidi è finalmente liberato da ogni mistero stuzzicante da ogni pepe appetitoso e da ogni vanità dongiovannesca semplice funzione corporale come il bene e il mangiare
l' uomo moltiplicato che noi sogniamo non conoscerà la tragedia della vecchiaia
ma bisogna per questo che i giovani maschi contemporanei finalmente nauseati dei libri erotici e del duplice alcool sentimentale e lussurioso essendo finalmente immunizzati contro la malattia dell' amore imparino metodicamente a distruggere in sé tutti i dolori del cuore lacerando quotidianamente i loro affetti e distraendo infinitamente il loro sesso con con contatti femminili rapidi e disinvolti
il nostro franco ottimismo si oppone così nettamente al pessimismo di schopenhauer di quel filosofo amaro che tante volte ci porse il seducente revolver della sua filosofia per uccidere in noi la profonda nausea dell' amore coll' a maiuscolo
e appunto con questo revolver che noi bersagliemo allegramente il gran chiaro di luna romantico ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1910)

L'UOMO MOLTIPLICATO E IL REGNO DELLA MACCHINA - vedi testo