era
aria un rumore si propagò tutti accorsero era un pazzo giovanissimo dagli occhi di vergine rimasto | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
coll' accusar gli effetti avvilenti dello scirocco era ben questo vento torrido e bellicoso che gonfiava | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Boccioni, Umberto; Carrà, Carlo; Russolo, Luigi (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
spalancare subito tutte le finestre poiché la peste era finita naturalmente in una simile atmosfera di | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
altri paesi in germania infatti dopo l' èra gloriosa e rivoluzionaria dominata dal genio sublime di | ||
Balilla Pratella, Francesco (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
aria un rumore si propagò tutti accorsero era un pazzo giovanissimo dagli occhi di vergine rimasto | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1911) | ||
vedi testo esteso | ||
il periodo latino che ci ha servito finora era un gesto pretensioso col quale l' intelligenza tracotante | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
e misteriosa della materia il periodo latino era dunque nato morto le intuizioni profonde della | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
la sintassi tradizionale e intellettiva la sintassi era una specie di cifrario astratto che ha servito | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
e dell' architettura dell' universo la sintassi era una specie d' interprete o di cicerone monotono | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
sistemata da pitagora e in base alla quale era ammesso solo l' uso di pochi intervalli consonanti | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
l' accordo lo sviluppo delle parti diverse non era subordinato all' accordo che queste parti potevano produrre | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
loro insieme la concezione infine di queste parti era orizzontale non verticale il desiderio la ricerca | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
rumore musicale questa evoluzione verso il suono-rumore non era possibile prima d' ora l' orecchio di | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
tenendo ognuno fissi gli occhi allo scopo che era quello di imbrogliarsi a vicenda davano un' | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
fosse così sciocchina da farlo se ciò non era spiritoso il cieco ci rappresenta la profondità | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
uno sgambetto o non l' abbia addirittura fatto era indegno di vincere quella battaglia d' ora | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
determinata da tutto quello che prima non c' era nella nostra vita sono entrati elementi di | ||
Sant'Elia, Antonio (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
il pubblico ci ha spesso fraintesi ciò era naturale data la superficialità balorda delle poche idiozie | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
l' irredentismo agonizzava e il partito nazionalista non era ancora nato invocammo violentemente nei teatri e sulle | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Boccioni, Umberto; Russolo, Luigi; Sant'Elia, Antonio; Sironi, Mario; Piatti, Ugo (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
quale riassumendo tutte le tendenze simboliche e decadenti era in certo modo la più spasimosa e completa | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
la declamazione delle sue parole in libertà la sala era illuminata a lampadine rosse che raddoppiavano il dinamismo | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
il problema del recitativo cantato dove la parola era sacrificata alla musica e la musica alla parola | ||
Balilla Pratella, Francesco (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
con spaventevole violenza culminando nel conflitto di morgogliai era da un punto di vista nazionale logico e | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
dei lombardi venezia non è più quella che era malgrado la passione che ogni italiano sente per | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
accorta che non tutto il suo fascio muscolare era agile svelto sodo e che la muscolatura sarda | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
assolutamente passatista di conservare e comunicare il pensiero era da molto tempo destinato a scomparire come le | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Emilio Settimelli; Arnaldo Ginna (Ginanna-Corradini); Giacomo Balla; Remo Chiti (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
suonava la marcia funebre la sua faccia era un piatto di krout con naso-salciccia in un | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
il nostro tempo se anche tutto ciò che ci era quasi ignoto si risveglia accanto a questa nostra | ||
Arnaldo Ginna (Ginanni-Corradini) (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
cattive azioni delle nobili famiglie la conclusione era che nelle insenature innumerevoli si annidava la polvere | ||
Arnaldo Ginna (Ginanni-Corradini) (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
andare quando si pensava che fare il bagno era una vergogna oggi é venuta l’ igiene | ||
Arnaldo Ginna (Ginanni-Corradini) (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
il pubblico ci ha spesso fraintesi ciò era naturale data la superficialità balorda delle poche idiozie | ||
(1917) | ||
vedi testo esteso | ||
dà requie e ricomincia è cessata l’ èra dei mezzitermini e della storia ridotta a cronaca | ||
Orano, Paolo (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
i primi dei quali sostengono quell asburgo che era la forza e l’ obolo del servus servorum | ||
Orano, Paolo (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
mentre in francia dove già da tempo si era formato un movimento rivoluzionario per pura reazione si | ||
Emilio Notte; Lucio Venna (Giuseppe Landsmann) (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
lui e lui lo sa una volta era poeta laureato ora sta nelle vetrine degli | ||
Bruno, Antonio (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
superatissime che valgono soltanto per dimostrare ciò che era l' arte all’ epoca in cui viveva un | ||
Bruno, Antonio (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
sentiva più o meno oscuramente che in questa era la chiave dell’ armonia fra le parti cooperanti | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
la participation imposée aux adjudica-teurs il concetto era che lo stato imponesse la partecipazione agli aggiudicatari | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
ripresa nel 1895 dal guillemet persuaso com’ era qu il n’ y a rien de plus | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
al primo mediante il rimborso delle azioni era questa la via maestra del nuovo partecipazionismo la | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
dinamismo plastico in queste ricerche alcune volte si era portati ad una troppo minuta analisi delle forme | ||
Dudreville, Leonardo; Funi, Achille; Russolo, Luigi; Sironi, Mario (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
appare come definitivo in giotto per esempio non era invece che la punta estrema d' avanguardia che | ||
Dudreville, Leonardo; Funi, Achille; Russolo, Luigi; Sironi, Mario (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
che noi troviamo nei primitivi del trecento non era in realtà che analisi insufficiente quei primitivi | ||
Dudreville, Leonardo; Funi, Achille; Russolo, Luigi; Sironi, Mario (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
il mal fatto nei quadri dei veri primitivi era quasi sempre l' effetto di un' autentica mancanza | ||
Dudreville, Leonardo; Funi, Achille; Russolo, Luigi; Sironi, Mario (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
2 dichiarano che la tirannia tedesca era assolutamente preferibile alla profusione di sangue eroico | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
ottimismo il sangue italiano versato a tripoli era migliore di quello versato ad abba garima | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
trasportano cose puzzolenti in una città che s’ era fatta ammirare finora per la sua pulizia | ||
Jannelli, Guglielmo; Nicastro, Luciano; Di Giacomo, Giovanni Antonio (Vann'Antò); Carrozza, Francesco; Raciti, Aldo (1921) | ||
vedi testo esteso | ||
mancato questo anno a siracusa la folla era costituita da italiani e specialmente siciliani costoro | ||
Jannelli, Guglielmo; Nicastro, Luciano; Carrozza, Francesco (1921) | ||
vedi testo esteso | ||
si lavorava a perfezionamenti scenici ma nulla si era tentato per rinnovare i motivi drammatici ibsen | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
arte futurista perchè perchè fascismo è futurismo gioventù era nuova il nuovo governo in arte è | ||
Balla, Giacomo; Sansoni, Guglielmo (Tato) (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
dalla terra sarà questa una caratteristica dell’ era della macchina che le nostre fantasie futuriste vedono | ||
Azari, Fedele (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
ecco dunque che come un tempo l’ arte era precisamente data nelle tre dimensioni conosciute oggi questa | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1925) | ||
vedi testo esteso | ||
ecco dunque che come un tempo l’ arte era precisar mente data nelle tre dimensioni conosciute oggi | ||
Fillia (Luigi Colombo); Pino Curtoni; A.C. Caligaris (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
gabriele d’ annunzio s’ accorse che l’ automobile era femminile se non che il poeta lo | ||
Cangiullo, Francesco (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
soluzione iii il futurismo di boccioni era il vertice di un angosciato periodo di ricerche | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1929) | ||
vedi testo esteso | ||
sull’ arte - politica rispondo che il futurismo era allora l’ anima stessa dell’ italia interventista e | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1929) | ||
vedi testo esteso | ||
l’ esistenza ih quell epoca e l’ arte era veramente qualche cosa di profondo e di sentito | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
di profondo e di sentito l’ arte era il prodotto della religione rappresentava il ponte di | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
uomo di sollevarsi dal cerchio chiuso in cui era caduta l’ arte ridotta a funzione illustrativa descrittiva | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
ma con caratteri totalmente plastici ciò che era stato il colore nell’ impressionismo è la forma | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
di tutte le divinità della natura non era possibile raggiungere attraverso i vecchi metodi una sintesi | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
le aspirazioni degli uomini appagato tutto quanto era per l’ antico illusione fantasia sogno poetico e | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
pio ix fuggitivo per le chiese di roma era alla mercè delle truppe italiane dello stato italiano | ||
Settimelli, Emilio; Rosai, Ottone; Chiti, Remo; Maurizio, Alberto; Rosai, Bruno (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
opera del precursore sant’elia che già all' estero era imitato ed influenzava le migliori realizzazioni l’ | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
l' arte della scena mentre nel passato si era limitata a suggerire anziché a rappresentare come nel | ||
Enrico Prampolini (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
di liberarsi decisamente di ciò che un tempo era la caratteristica di un edificio religioso ne | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
dell’ arte futurista perché perché futurismo gioventù era nuova architettura aggressiva guerriera con slancio di | ||
Tato (Guglielmo Sansoni) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
anni fa sull’ arte-politica rispondo che il futurismo era allora l' anima stessa dell' italia interventista e | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
che ovunque non vi erano uomini la terra era bella ma determinano le norme di una armonica | ||
Alberto Sartoris (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
sé alla città e ciò che una volta era la caratteristica di un' architettura è ora superato | ||
Fillia (Luigi Colombo-Fillia) (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
hanno potuto produrre delle opere d’ arte ciò era dovuto alla umanità di allora che poteva anche | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
nella storia uno dei tipici trionfi della macchina era logico che essa si realizzasse facendo a meno | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
del mestiere la poesia tecnica dell' intarsio che era stata perduta quindi gioia per l' artista | ||
Depero, Fortunato (1939) | ||
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lepri lungo le piste delle cavedagne mi era sempre stato facile mettermi d’ accordo con gli | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
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più parte dell’ anno in città non era possibile fare intendere a costui la ragione | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
anche due volte all’ anno ma la sua era deciso che doveva restare così sterpaglia infetta e | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
pareva il gesto di una spaventosa minaccia era solo durante le fugaci rade visite dell’ avvocato | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
foraggi o di semi selezionati ogni pretesto era buono per introdursi nel cortile della casa colonica | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
violento di nuvola al tramonto perchè la visuale era completamente sbarrata dal pagliaio collocato attraverso l’ entrata | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
entrata parallelamente alla strada il terreno era molto basso e durante i periodi piovosi andava | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
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avessi avuto il coraggio di affrontarlo risolutamente mentre era in visita al fondo forse avrei potuto comperare | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
quantità di cose utili alla mia azienda non era un ebreo forse era più trattabile di | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
mia azienda non era un ebreo forse era più trattabile di quanto non si pensasse | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
la cosa che più bramavo e gl invidiavo era il suo letamaio un cubo enorme incredibilmente massiccio | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
sfumato in rosa dall’ alba che per me era più dolce della delicatissima nebbiolina assembrata intorno alla | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
un cenno del capo dove quel tesoro nero era andato a finire i contadini senza scomporsi gli | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
nella mia parte di fosso non c’ era un solo sprocco per afferrarla e trattenerla per | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
avrebbe tenuta lontana da ogni pericolo qui era un’ altra cosa il fascino maligno dell’ | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
a giuocare con me la bambina si era lasciata trascinare e ingannare dall’ acqua limpida e | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
traversine di versi e di rime si era sentito il bisogno d’ impostare le parole secondo | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
vedi testo esteso | ||
calma e la profonda bellezza di quelle opere era dovuta anche alla loro funzione ambientale in quanto | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
vedi testo esteso | ||
la prima dal titolo poeta in corsa era sospesa al soffitto con un filo e composta | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
vedi testo esteso | ||
e scatole la seconda filosofo modellato a schiaffi era composta da elementi eterogenei quali carta libri una | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
vedi testo esteso | ||