... che alla mia salvezza artistica anche la mia salvezza corporale perché la realtà più nera le privazioni più dure la realtà più dolorosa mi corrodeva dai piedi ai capelli
il tifone futurista mi strappò ed elevò turbinando
mi ubriacò di nuove forze mi lanciò verso nuovi ideali
al futurismo la mia gratitudine
benché io mi senta figlio delle mie durissime rocce testardo cocciuto come i muli semplice alpestre a volte vegetariano a volte carnivoro a volte bevitore camminatore sempre uomo realista in pieno assetto con i piedi di piombo con muscoli solidi addosso con occhi chiari e cervello sano sempre di ottimo appetito mi sento anche giornalmente animato dalle più belle forze astratte che iddio ci abbia regalato
la fede l’ entusiasmo il lirismo la velocità
sulla bandiera che tengo fitta nella mia spina dorsale questi nomi vi sono stampati e ricamati con la più alta passione
essa garrisce superando in altitudine il monte bianco e lo stesso himàlaia asiatico
c’ è anzi qualcuno che mi dice oriundo dai più elevati altopiani del tibet per i miei zigomi per gli occhi tagliati a virgola astuti come quelli dei topi per il naso rapace di ...
Fortunato Depero (1932)
REALTA' ED ASTRAZIONE - vedi testo