Contesto

... preoccupino di rinnovare la scenografia del nostro grande anfiteatro depauperata dalla più vile apatia intellettuale e dal commercialismo più interessato
dopo essere stati per tutto questo tempo ingozzati dalla faraginosa inconcludenza delle scenografie passatiste sentiamo ora l’ assoluta necessità di proclamare che tutto il già fatto deve intendersi assoluta-mente fatto e non da rifarsi
giustifichiamo questa nostra avversione verso tutto ciò che fino ad ora ci è stato presentato dichiarando che mai sino a oggi la scenografia arenistica è riuscita a completare dignitosamente e artisticamente le meravigliose sensazioni trasmesseci dalla massa orchestrale
fino a questo momento la scenografia ha sempre costituito parte a sè nell’ immenso complesso dell’ opera lirica riuscendo solo a materializzare con la sua dichiarata antiliricità la sublime astrazione musicale
che dire infatti di un paradiso cristiano con scalinate di duro granito aiole fiorite di cartapesta e laghetti immobili di sudicia tela
quanto meglio sarebbe una fusione extraterrena di luci millicrome e compenetrantesi sospese quasi al gesto maestoso e diremmo creativo del direttore d’ orchestra
solo con questa gioia di luminosità cromatiche si può arrivare all’ interpretazione scenica pura del sublime sprigionato dalla mente del compositore
noi futuristi poeti pittori scultori ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso; Ambrosi, Alfredo; Anselmi, Piero; Aschieri, Bruno; Bertozzi, Renzo; Di Bosso, Renato; Scurto, Ignazio; Tomba, Ernesto Amos (1932)

MANIFESTO FUTURISTA PER LA SCENOGRAFIA DEL TEATRO LIRICO ALL’APERTO ALL’ARENA DI VERONA - vedi testo