... voce cavernosa della pizia tisica e dello appetito fisico
ieri nella taverna più pepata e più marina del pireo sotto 90 enormi minaccienti barili di quel vino resinato sugo di motore che riassume i promontori e i golfi della grecia scavalcati dalla agilità scrutatrice di un aeroplano impregnato di pino e rosmarino la mia bocca interrogò le viscere del vostro mare di turchese
le triglie fritte i calamari guazzanti in una porpora imperiale le ostriche vive le aragoste irte di antenne ambiziose si misero a tavola con gli aero-pittori futuristi italiani e i fantasiosi armatori di cefalonia
glu-glu poetico di bocche feltrate d’ alghe
un granchio scultore di spugne
tuffo
schiuma gazzosa della virtuosità
toccare il fondo dei problemi
beatitudine di una immagine di sabbia e di cristallo mobile
l’ ebrezza nascente delle voci i sapori e gli odori parlanti di questo congresso mediterraneo erano interrotti dalla eloquente risacca di un vecchio ufficiale crivellato di ferite medaglie e follie che lanciava lontano con un gran gesto urlato prospettive di battaglie e di rivoluzioni
il mare di turchese diceva
cari studenti greci con le spalle voltate all’ acropoli a un tempo stesso ...
Marinetti, Filippo Tommaso (1933)
MESSAGGIO AGLI STUDENTI GRECI - vedi testo