... una gara di corsa con bighe che non avesse altro intento all’ infuori di quello della canzonatura e semplicemente carnevalesca quella signora che si ostinasse per il treno l’ automobile e l’ aeroplano ad indossare la gonna col guardifante o preferisse ai moderni e comodi e veloci mezzi di trasporto per un lungo viaggio per esempio da roma a napoli la diligenza sconquassata della nostra nonna così è più che giusto che appaiano anacronistiche e ridicole le vecchie forme metriche quando siano adottate per esprimere la nostra inquieta vertiginosa sensibilità moderna
non vuol dire un bel nulla se ancora oggi qualcuno di noi poeti modernissimi al cento per cento commette il peccato mortale di viaggiare nelle carrozze col postiglione e la sonagliera delle quartine o magari di adagiarsi su quella specie di pitale metrico che è l’ odiatissimo sonetto
chi non ha sulla propria coscienza simili peccati di facilità di pigrizia e di viltà scagli la prima pietra
a proposito del verso libero delle parole in libertà e della simultaneità è necessario qui denunciare la malafede pacchiana della critica
si afferma volentieri che queste nuove conquiste hanno finito col distruggere la poesia
si dimentica volentieri che codeste forme sono ...
Govoni, Corrado (1933)
LA POESIA FUTURISTA – SOLO IL VERSO LIBERO PUO' INTONARSI ALLA SENSIBILITA' E ALL'INDOLE DEI NOSTRI TEMPI - vedi testo