Contesto

... epoca romana al 700 o giù di lì non è degno di un popolo che con tanta ricchezza di tradizione vanta sopratutto ardimento capacità e intelligenza novatrice superiore
abbiamo già detto che il fascismo non ha ancora la sua arte
abbiamo anche denunciata l’ atonia di taluni che lasciano vivere in buona fede anche nelle sue realizzazioni quella insensibilità artistica che ha distinto la politichetta di giolitti o di nitti indegna del grande fascismo di mussolini
avviene cosi che la nazione più ricca di genialità offra purtroppo al mondo lo spettacolo di anticaglie architettoniche e monumenti volgari perchè si ostina a non valorizzare onestamente il genio dei due maggiori innovatori futuristi sant’elia e boccioni
i critici italiani tradizionali macabri affossatori di eroi sfruttatori ladri e plagiari arrivano a questo inqualificabile paradosso riconoscono sant’elia e boccioni perchè sono scomparsi e i loro nomi godono ora mai fama mondiale ma non riconoscono il futurismo
quel futurismo architettonico e plastico da loro creato
il futurismo vive
così si dice gloria ai morti sant’elia e a boccioni non al loro genio artistico che vive appunto nell’ immortalità del futurismo
diceva giustamente tempo fa un autorevole e genialissimo ...

contenuto in:

Somenzi, Mino (1934)

LA POLITICA DELL'ARTE - vedi testo