Contesto

... al vecchio barbone
i nostri archeologhi teatrali si fanno forti di una espressione del duce interpretata a loro comodo teatro di masse andare verso il popolo
1 da tempo il duce chiarì ogni cosa stabilendo l’ urgenza di costruire teatri capaci di contenere razionalmente migliaia di persone incassi redditizi a prezzi accessibili per le più umili categorie sociali
2 d’ altra parte nulla è più lontano dalle grandi masse degli spettacoli di teatro morto i quali presuppongono assurdamente una preparazione libresca nel piccolo borghese nell’ operaio e nel contadino
3 i nostri archeologhi teatrali e quelli che parlano di risanare il teatro portandolo all’ aperto cadono nella vecchissima illusione di risolvere difficoltà attuali col ritorno all’ antico e dimenticano che gli spettacoli d’ oggi lasciano il pubblico insoddisfatto perché non abbastanza moderni e quindi noiosamente statici in teatri senza palcoscenico girante
4 neghiamo che l’ anfiteatro antico possa ospitare un’ opera teatrale moderna né ispirare un dramma originale a un autore d’ oggi questi essendo soltanto stimolatile dalla possibilità di scrivere per un teatro accuratamente elettromeccanico
aggiungiamo che per disadatti che siano i teatri esistenti non lo saranno mai quanto i ruderi adorni di ...

contenuto in:

Filippo Tommaso Marinetti; Bruno Corra (Bruno Ginanni-Corradini) (1938)

CONTRO IL TEATRO MORTO – CONTRO IL ROMANZONE ANALITICO – CONTRO IL NEGRISMO MUSICALE - vedi testo