... alcun bisogno oggidì dei palazzi reali dalle linee domi-natrici   e dalle basi granitiche giganteggianti nel passato sulla piccola città medioevale marea confusa di tuguri miserabili 
 a che scopo lanceremmo noi fino al cielo nell' epoca nostra i pinnacoli di quelle maestose cattedrali che salivano verso le nuvole giungendo le mani delle loro ogive per difendere colla preghiera le piccole borgate accoccolate nell’ ombra 
 noi opponiamo loro l' estetica futurista assolutamente conquistata e definitiva delle grandi locomotive dei tunnels a spirale delle corazzate delle torpediniere dei monoplani e degli automobili da corsa 
 noi creiamo la nuova estetica della velocità noi abbiamo  quasi distrutta la concezione di spazio e singolarmente diminuita la concezione di tempo 
 noi prepariamo così l' ubiquità che l' uomo moltiplicato 
 noi arriveremo così all' abolizione dell' anno del giorno e dell' ora 
 i fenomeni metereologici ci precorrono perché ormai le stagioni sono già fuse 
 il tragico ritorno annuo delle feste tradizionali va scolorandosi d' interesse 
 in francia in italia in spagna il nottambulismo del lavoro e del piacere non ha forse già quasi fuso insieme il giorno e la notte 
 naturalmente le opere nelle quali noi abbiamo espresso questo turbine di vita intensa rotolante ...
Filippo Tommaso Marinetti (1913)
NASCITA DI UN'ESTETICA FUTURISTA -   vedi testo