Contesto

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eh
via
noi non siamo lavandaie dalle mani meticolose e delicate
con la nostra biancheria infetta e pestilenziale noi accendiamo oggi una fiammata di gioia sulla cima più alta del pensiero umano
noi non risparmiamo nessuno
dopo avere insolentiti tutti gli stranieri che adorano il nostro passato e ci disprezzano come cantori di serenate ciceroni o mendicanti noi abbiamo imposto loro di ammirarci come la razza meglio dotata della tetra
mercè nostra l' italia cesserà d' essere il love-room del mondo cosmopolita
a questo scopo noi abbiamo intra-presa la propaganda del coraggio contro l' epidemia della viltà la fabbricazione di un ottimismo artificiale contro il pessimismo cronico
il nostro odio contro l' austria la nostra attesa febbrile della guerra la nostra volontà di strangolare il pangermanismo
ecco il corollario del nostro teorema futurista
e tacete dunque imbecilli
noi impugniamo contro di voi come un revolver il nostro cuore staccato stretto fra le nostre dita il nostro cuore carico d’ odio e di temerità
con noi comincia lo sciopero violento dei giovani becchini
basta con le tombe
noi lasciamo che i cadaveri si seppelliscano da soli ed entriamo nella ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1917)

LA GUERRA ELETTRICA (VISIONE-IPOTESI FUTURISTA) - vedi testo