... costruzione come l’ esteriorizzazione di uno stato d’ animo di un pathos interiore 
 la falange degli pseudo-architetti   arrabbiati intorno a sterili disegni non ha idee così complete da ciò imitazione inesprèssiva plagio pessima copia decadenza ibrido baraonda stilistica indecisione mancanza di un’ architettura a spiccati caratteri di italianità assenza di aspirazioni alate e decise 
 siamo dinanzi a disegnatori non creatori a nature passive di architetti che non vivono nel sangue il dramma intimo delle forze della propria costruzione 
 architetti esteriori 
 sul loro sistema nervoso invece dovrebbero ripercuotersi i più minuscoli millesimi di sollecitazione dinamica e di  equilibrio della materia 
 sentire vivere in un tormento i moti dell’ apparecchio di un arco prima che sia definitivamente assestato 
 io passai notti insonni senza ritrovare la calma prima che la materia di un mio lavoro avesse stretti i denti per completa coesione di prosciugamento e di presa 
 sostenere per tutta la durata della costruzione il suo peso sull’ arco delle nostre spalle e su quello incorporeo ma indubbiamente più significativo del nostro spirito poetico 
 riconoscere i limiti della costruzione come il tentacolo delle nostre fibre robuste e della nostra immaginazione fervida che nell’ entusiasmo vede certezze e ...
Virgilio Marchi (1919)
L'ARCHITETTO FUTURISTA  -   vedi testo