dall’
gran binario futurista ci coricammo tutti fasciati dall’ immensa follia della via lattea all’ ombra del | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
a queste parole il sole ci porse dall’ estremità dell’ orizzonte il suo tremulo e rosso | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
sibilante e gli urli delle acque talvolta dall’ alto delle colline guardavamo l’ oceano gonfiare progressivamente | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
gettando di sella le torri illustri vecchi cavalieri dall’ armatura sonora crollati giù dagli arcioni marmorei dei | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
non dimentichiamo inoltre che occorre scindere la filosofia dall’ arte non dimentichiamo che ogni qualvolta un | ||
Carrà, Carlo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
il progresso ha sempre ragione ma è dall’ estremo oriente che ci giunge il più chiaro | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
avanscoperta oscillazioni di torri di fumo dall’ alba al tramonto vaneggiamenti di case continue | ||
Folgore, Luciano (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
di un rimorchiatore sulla mosa ed è seguita dall’ onomatopea velata ffiiiiii fiiiiiii eco dell’ altra riva | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
orecchio al medesimo suono di campana esco dall’ impreciso dal banale c m’ impadronisco della realtà | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
per ragioni fisico-psichiche non si dimostrino fatalmente esclusi dall’ arte leonardo dudreville milano 20 maggio 1914 dd19140520 | ||
Leonardo Dudreville (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
per cui il melodrama risulta dalla fusione o dall’ esprimersi simultaneo e parallelo di diverse arti | ||
Balilla Pratella, Francesco (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
le vocali lunghe mantenendo un tono fondamentale dato dall’ accordo complementare dell’ orchestra il tono cambia | ||
Balilla Pratella, Francesco (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
sua immediatezza intrinseca l’ animo del personaggio concepito dall’ autore - l’ architettura scenica dovrà essere | ||
Prampolini, Enrico (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
tutta la sua potenza emotiva i colori richiesti dall’ azione teatrale il mezzo materiale per esprimere | ||
Prampolini, Enrico (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
meno costosi dei nostri sono finalmente liberati dall’ esempio di fragilità e di mollezza debilitante che | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
che potrà darle alle nazioni confinanti coll’ italia dall’ altro versante dinarico non lo potrà che | ||
Orano, Paolo (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
l’ angolo retto oggi sono suppliti dal trapezio dall’ angolo acuto ed ottuso bisogna disporre tutto | ||
Emilio Notte; Lucio Venna (Giuseppe Landsmann) (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
le forme già stabilite dal successo e dall’ uso sono il suo passato non cambia | ||
Bruno, Antonio (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
eseguite secondo il ritmo da noi voluto gridiamo dall’ alto le nostre sensazioni e il nostro lirismo | ||
Fedele Azari (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
esistenza nel 1910 secondo i rilievi fatti dall’ ufficio inglese del lavoro e in fondo gli | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
avranno diritto ad una parte dei benefici realizzati dall’ impresa a cui sono adibiti 2° essi | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
o duemila o diecimila operai che furono assunti dall’ individuo imprenditore il quale notisi bene deve allo | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
liberandola dalle imitazioni del passato dal tradizionalismo e dall’ accademismo e incoraggiando tutte le creazioni audaci dei | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Settimelli, Emilio; Carli, Mario (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
liberandola dalle imitazioni del passato dal tradizionalismo e dall’ accademismo e incoraggiando tutte le creazioni audaci dei | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Settimelli, Emilio; Carli, Mario (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
liberandola dalle imitazioni del passato dal tradizionalismo e dall’ accademismo e incoraggiando tutte le creazioni audaci dei | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Emilio Settimelli; Mario Carli (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
dell’ attività artistica noi lo potremo ripetere passando dall’ architetto al creatore in genere e specificando per | ||
Carmelich, Giorgio (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
sono oggi completamente soppiantati dagli inebbrianti profumi sintetici creati dall’ industria 4 infine i fiori | ||
Fedele Azari (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
affermo che oltre a tale affinità associativa portata dall’ abitudine alla simultaneità delle due sensazioni esiste un | ||
Fedele Azari (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
traslazione quale si trova in natura sono armonizzate dall’ artificio meccanico che ne moltiplica il rendimento esempio | ||
Azari, Fedele (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
gambe delle pinne delle ali trasformato dalla ruota dall’ elica marina dal volo scivolante degli aeroplani | ||
Azari, Fedele (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
vita-istinto e di intelligenza meccanica proiettate in essi dall’ inventore che le creò ma che diventano quasi | ||
Azari, Fedele (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
e la civiltà meccanica tutto il periodo che va dall’ epoca greca compresa fino ai nostri giorni avrà | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
nostra vita il valore della macchina sentito dall’ uomo assume moralmente una importanza incalcolabile con la | ||
Fillia (Luigi Colombo); Pino Curtoni; A.C. Caligaris (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
ad essa non s' apre ed è mantenuta dall’ uomo conclusione bisogna femminizzare e maschizzare | ||
Cangiullo, Francesco (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
alla fisiologia dell’ amore francesco cangiullo dall’ alto di napoli nell’ estate invernale del 1926 | ||
Cangiullo, Francesco (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
del frammento e del particolare e si esce dall’ aneddotico i paesaggi i cieli le luci | ||
Colombo, Luigi (Fillia); Oriani, Giuseppe; Rosso, Mino; Diulgheroff, Nicolay; Pozzo, Ugo; Saladin, Paolo Alcide; Alimandi, Enrico; Zucco, Mario; Vignazia, Angelo (1930) | ||
vedi testo esteso | ||
tradizione essi tentano prudentemente il nuovo per trarre dall’ una e dall’ altro il massimo vantaggio | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Fillia (Luigi Colombo) (1930) | ||
vedi testo esteso | ||
prudentemente il nuovo per trarre dall’ una e dall’ altro il massimo vantaggio contro la pastasciutta | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Fillia (Luigi Colombo) (1930) | ||
vedi testo esteso | ||
maschio la voluttà dell’ amare è scavatrice abissale dall’ alto al basso mentre per la femmina è | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Fillia (Luigi Colombo) (1930) | ||
vedi testo esteso | ||
così all’ epoca moderna e a quel periodo che dall’ impressionismo ad oggi consideriamo come periodo di trapasso | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
e sui particolari di un’ opera tradizionale pretenderebbe dall’ arte nuova un movimento continuo e vertiginoso si | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
esistenza influenzata dalla macchina questo stile generato dall’ ambiente meccanico è in fondo più vario più | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
periodo di trapasso che stiamo vivendo è chiarito dall’ inesorabile potenziamento della civiltà meccanica dalla quale anche volendo | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
tanti secoli ma per un bisogno spirituale causato dall’ esaurimento di tutti i misteri e di tutte | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
assurdo crederla priva di misteri - perché ideata dall’ uomo l’ uomo è stato costretto ad inventare | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
della nostra felicità il miracolo che deve liberarci dall’ oppressione della vita fisica ed innalzarci in un prossimo | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
corpi la nostalgia sparirà dalla vita e dall’ arte la terra è rimpicciolita e le | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
tale arte glorificatrice venne iniziata dal futurismo e dall’ arte pubblicitaria- l’ arte della pubblicità è | ||
Depero, Fortunato (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
delle prospettive aeree e abituati a dipingere in volo dall’ alto possono esprimere plasticamente il fascino abissale e | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Fillia (Luigi Colombo) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
ai pittori tradizionalisti tutti più o meno legati dall’ ossessionante realismo tutti ineluttabilmente terrestri e quindi incapaci | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Fillia (Luigi Colombo) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
forze astratte ad un artista vuol dire escluderlo dall’ arte evitare le bellezze astratte in un quadro | ||
Fortunato Depero (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
una scompaginante rivelazione di una pittura cinematica eruttata dall’ avvento dinamico e meccanico della nostra vita completamente | ||
Depero, Fortunato (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
a bordeaux l’ apparizione delle architetture futuriste costruite dall’ architetto belga victor bourgeois nella rue de cubisme | ||
Prampolini, Enrico (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
definite sagome ma dal ritmo generale dell’ insieme dall’ armonia poetica dei volumi le nuove chiese | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
crisi economica il movimento futurista italiano propone una soluzione ideata dall’ ingegno pratico e futurista del fascista cavaliere del | ||
Camuzzi, Carlo (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
anno o due mentre noi dobbiamo liberare tutti dall’ incubo del debito immane debito che nessuno è | ||
Camuzzi, Carlo (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
che artistico 6 la nuova architettura parte dall’ interno verso l' esterno perchè deve servire innanzi | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
estetica meravigliosa degli avvisi economici ben lungi dall’ abolirli occorre rallegrarne tutte le facciate delle case | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
forma che è un insieme di linee attira dall’ ambiente per legge di armonia e di simpatia | ||
Ginna, Arnaldo (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
palcoscenici degli schermi e delle orbite celesti è rotta dall’ intervento creativo improvvisato degli spettatori e tal volta | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
intervento creativo improvvisato degli spettatori e tal volta dall’ interruzione del sistema di comunicazione fra palcoscenici ottenendo | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
in quale proporzione la guerra futura si manifesterà diversa dall’ ultima guerra e in quale proporzione gioverà ai | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
una parte dell' equipaggiamento del cavaliere viene portata dall’ autocarro il carico del cavallo è diminuito | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
alcune ore prima dell’ ultimatum sorprendendola e avvelenandola dall’ alto costringerla a sgomberare per lo meno in | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
la morte la sua situazione sarà aggravata dall’ impossibilità di riordinare la mobilitazione che esige sempre | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
aeroporto avrà vinto la guerra e potrà dettare dall’ alto le condizioni di pace prima che i | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
progetti urbanistici immaginare enormi grattacieli distanziati l’ uno dall’ altro da potere stare comodamente orizzontali invece che | ||
Cesare Augusto Poggi (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
costruzioni a carattere intensivo distanziate enormemente l’ una dall’ altra non hanno più ragione d’ essere | ||
Cesare Augusto Poggi (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
l’ ornato esterno che nella nuova architettura vien sostituito dall’ equilibrio euritmico delle linee dei volumi e delle | ||
Alberto Sartoris (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
l’ architettura colla sua plastica statica dinamica e funzionale dall’ altra la natura ed il paesaggio creati colle | ||
Alberto Sartoris (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
del sentimento se è vero che è nata dall’ urto stesso del sentimento insieme alla parola vera | ||
Govoni, Corrado (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
l’ addio ai monti addio monti sorgenti dall’ acque ed elevati al cielo cime | ||
Govoni, Corrado (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
e dovunque pesante pedante petulante occhialuto polveroso intabaccato dall’ immancabile pipa-spruzzatrice di lamentele pessimismi sfiducie delusioni impossibilità | ||
Cervelli, Fernando (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
del volo e delle prospettive aeree della nostra penisola dall’ etna a roma milano e trieste l' | ||
Balla, Giacomo; Marinetti, Benedetta; Depero, Fortunato; Dottori, Gerardo; Colombo, Luigi (Fillia); Marinetti, Filippo Tommaso; Prampolini, Enrico; Somenzi, Mino; Sansoni, Guglielmo (Tato) (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
carlinga col pittore dottori intento a prendere appunti dall’ alto ha suscitato in un altro artista mino | ||
Balla, Giacomo; Marinetti, Benedetta; Depero, Fortunato; Dottori, Gerardo; Colombo, Luigi (Fillia); Marinetti, Filippo Tommaso; Prampolini, Enrico; Somenzi, Mino; Sansoni, Guglielmo (Tato) (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
loro stessa velocità 4 dipingere dall’ alto questa nuova realtà impone un disprezzo per il | ||
Balla, Giacomo; Marinetti, Benedetta; Depero, Fortunato; Dottori, Gerardo; Colombo, Luigi (Fillia); Marinetti, Filippo Tommaso; Prampolini, Enrico; Somenzi, Mino; Sansoni, Guglielmo (Tato) (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
atmosfera per lanciarsi verticali contro la verticale formata dall’ apparecchio e dalla terra questa visione ventaglio | ||
Balla, Giacomo; Marinetti, Benedetta; Depero, Fortunato; Dottori, Gerardo; Colombo, Luigi (Fillia); Marinetti, Filippo Tommaso; Prampolini, Enrico; Somenzi, Mino; Sansoni, Guglielmo (Tato) (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
ferro doppiamente dentata ingranandosi da una parte e dall’ altra coi denti di due ruote che girano | ||
Balla, Giacomo; Marinetti, Benedetta; Depero, Fortunato; Dottori, Gerardo; Colombo, Luigi (Fillia); Marinetti, Filippo Tommaso; Prampolini, Enrico; Somenzi, Mino; Sansoni, Guglielmo (Tato) (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
nella sola sua apparenza esteriore è perché soltanto dall’ utile si arriva al bello attraverso la funzione | ||
Alberto Sartoris (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
la funzione cui è destinata l’ architettura dall’ urto permanente delle realtà di ciascun giorno coi | ||
Alberto Sartoris (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
quadri che a loro non convenivano più e dall’ incrollabile attività degli strumenti che animavano il genio | ||
Alberto Sartoris (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
dell' intelligenza esiste soltanto nelle opere cerebrali create dall’ uomo non secondo le immagini della natura ma | ||
Alberto Sartoris (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
ha fatto spostare lo sguardo dell' uomo dall’ ammirazione per il passato all’ ammirazione per l' | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
o curavano mediocremente il volo hanno se contemplate dall’ alto un aspetto povero e malinconico ai | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Angiolo Mazzoni; Mino Somenzi (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
individui ognuno a disagio ognuno schiacciato non vivificato dall’ altrui umanità assurda pazzia di un simile | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Angiolo Mazzoni; Mino Somenzi (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
e aerocanali larghi cinquanta metri separati l’ uno dall’ altro mediante snelli abitati rifornitori spirituali e materiali | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Angiolo Mazzoni; Mino Somenzi (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
le aerostrade correranno lungo la penisola angoleranno dall’ appennino al mare diventeranno su colline e giogaie | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Angiolo Mazzoni; Mino Somenzi (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
rendita e quindi alle spalle dei capitali accumulati dall’ epoca romana al 700 o giù di | ||
Somenzi, Mino (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
denominatore d' ogni pubblico umiliato così e sputato dall’ alto viene preso brutalmente dalle velocità cinematografiche che | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
religione della velocità cioè lo sforzo di sintetizzare la terra dall’ alto ne derivano l' abolizione d’ ogni | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Aldo Giuntini (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
musica negra ormai uccisi dalla uniformità ritmica e dall’ assenza di compositori ispirati lungo lamento pucciniano asmaticamente | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Aldo Giuntini (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
agguato indolenzimento degli arti noia di conversazioni annoiate dall’ assoluta ripetizione delle poche emozioni visive questa | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
un estetismo asessuale è di marca esterofila derivata dall’ illustre e scocciantissimo max reinhardt noi trasfiguratori | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Bruno Corra (Bruno Ginanni-Corradini) (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
accademia d’ italia tutte le forze spirituali italiane dall’ archeologia al futurismo abbiamo scélto il futurismo definito | ||
Buccafusca, Emilio; Forlin, Corrado; Averini, Riccardo; Ganzaroli, Walter; Stoppele, Rino; Pattarozzi, Gaetano; Pennone, Luigi; Veronesi, Ugo (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
battuta in breccia dal decadentismo nella letteratura e dall’ attivismo nella pratica attivismo cioè nazionalismo futurismo | ||
Buccafusca, Emilio; Forlin, Corrado; Averini, Riccardo; Ganzaroli, Walter; Stoppele, Rino; Pattarozzi, Gaetano; Pennone, Luigi; Veronesi, Ugo (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
a 2000 metri abbellendo i paesaggi visti dall’ alto compenetrati con le sintetiche vicende lette a | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Luigi Scrivo; Piero Bellanova (1939) | ||
vedi testo esteso | ||
oceano del poeta futurista luciano folgore ideata e disegnata dall’ architetto futurista antonio sant’elia e le tavole sinottiche | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
della seduzione gioia di abbracciare tutta la patria dall’ alto 6 dipingere in volo adorando | ||
Tullio Crali (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
plastiche e colorate estraeridale da questo mondo visto dall’ alto in velocità il quale non ha più | ||
Tullio Crali (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
preferiamo l’ estrema sintesi di questi paesaggi osservati dall’ alto in velocità li preferiamo lontani verticali oscillanti | ||
Tullio Crali (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
immaginarie questi baratri di oscuro vuoto questi giganti dall’ anima tumultuosa vestiti di paradiso queste mutevoli banchise | ||
Tullio Crali (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
sentimentali si orientassero verso questo elemento che fin dall’ antichità fu meta agognata e sino ad oggi | ||
Tullio Crali (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
ricerche della pittura e della scultura fatte tutte dall’ alto in volo da aeropittori come sante monachesi | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1941) | ||
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del prefto ecc mentre nella cavità lasciata vuota dall’ orchestra elementi vocali facenti parte della compagnia con | ||
De Angelis, Rodolfo (1941) | ||
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avversari e di colpo viene spaccato nella carriera dall’ alto occhio ublotto dell’ ammiraglio venuto anche lui | ||
De Angelis, Rodolfo (1941) | ||
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suo sogno splendore geometrico futurista che trasferisco dall’ estetica della macchina a questa nuova espressione plastica per ottenere | ||
Peruzzi, Osvaldo (1941) | ||
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un corto fumo bianco leggermente sfumato in rosa dall’ alba che per me era più dolce della | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
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la bambina si era lasciata trascinare e ingannare dall’ acqua limpida e perfida la povera mamma | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
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nutrite di cielo di velocità aeree di panorami goduti dall’ alto in volo e dalla nostra specializzata creazione | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio; Bagnaresi, Francesco (1942) | ||
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laconismo e la simultaneità che derivano dal turismo dall’ affarismo e dal giornalismo la passione per il | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1942) | ||
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velocità della nave le distanze dei tiri fissate dall’ alto del cassero nella ventilazione fresca delle probabilità | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1942) | ||
vedi testo esteso | ||
probabilità guerresche la vitalità strana degli ordini trasmessi dall’ ammiraglio e subitamente divenuti autonomi non più umani | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1942) | ||
vedi testo esteso | ||
la sua distintissima personalità pensante astuta intrepida profetizzata dall’ aviatore aeropittore futurista fedele azari che fondò venti anni | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Farfa (Vittorio Osvaldo Tommasini); Giovanni Acquaviva; Aldo Giuntini; Luigi Scrivo (1943) | ||
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ben presto altre ne sorsero costruite non più dall’ istinto ma dalla ragione ogni parola ebbe | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
vedi testo esteso | ||
litania e il canto ritmato segnando così sin dall’ inizio il formarsi della musica e della poesia | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
vedi testo esteso | ||
declamazione la lettura muta non potendo liberarsi dall’ aridità dei pentagrammi musicali concede unicamente il piacere | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
vedi testo esteso | ||
liberata dalla bravura dei professionisti del palcoscenico e dall’ enfasi elefantiaca dei conferenzieri 5 per | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
vedi testo esteso | ||
rumoristi ricavati con qualsiasi strumento e mezzo scelto dall’ autore e fornito dalla tecnica e dall’ esperienza | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
vedi testo esteso | ||
scelto dall’ autore e fornito dalla tecnica e dall’ esperienza concertistica teatrale e radiofonica sarà questa | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
vedi testo esteso | ||
loro più consona applicazione nella stampa fuori dall’ impaginatura tradizionale le parole musicali potranno adattare la | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
vedi testo esteso | ||