sé
di anelli bisantini nulla per voler morire se non il desiderio di liberarci finalmente dal nostro | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
- non v' è più bellezza se non nella lotta nessuna opera che non | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
dei secoli perché dovremmo guardarci alle spalle se vogliamo sfondare le misteriose porte dell' impossibile | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
mai si può vedere in un vecchio quadro se non la faticosa contorsione dell' artista che si | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
nemico l’ eterno nemico che si dovrebbe inventare se non esistesse guardate laggiù quelle spiche di | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
il sangue sappiatelo non ha valore nè splendore se non liberato col ferro o col fuoco dalla | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1909) | ||
vedi testo esteso | ||
alle poltrone altre stringono disperatamente rotonde calvizie come se abbrancassero il mondo per salvarlo occhi moribondi | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
acuto slancio verso il cielo che importa se veliero oscilla se il sartiame miagola al soffio | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
il cielo che importa se veliero oscilla se il sartiame miagola al soffio rovesciate della bora | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
oh le immagini non mi mancano se voglio definire la vostra inerzia vanitosa e sciocca | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Boccioni, Umberto; Carrà, Carlo; Russolo, Luigi (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
da vero imperatore alla sua mèta contento di sè e del suo scettro imperiale ecco ecco | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Boccioni, Umberto; Carrà, Carlo; Russolo, Luigi (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
cadaveri al progresso non amiamo il sangue se non quando sia sprizzato dalle arterie e tutto | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
riguardo non maltrattarli mai né affaticarli troppo se agite così questa macchina di ferro fuso e | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
malattia dell' amore imparino metodicamente a distruggere in sé tutti i dolori del cuore lacerando quotidianamente i | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
sue forze intellettuali e nemmeno il suo genio se esso ne abbia vi sembrano utilizzabili eppure | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
nostro opprimente passato e siete felici pazzamente felici se vi è dato di portarvi a casa preziosamente | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
ricostruire l' assurdo campanile di san marco come se si trattasse di offrire a una bimba che | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
- esaltare ogni forma di originalità anche se temeraria anche se violentissima 4 | ||
Boccioni, Umberto; Carrà, Carlo; Russolo, Luigi; Balla, Giacomo; Severini, Gino (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
ogni forma di originalità anche se temeraria anche se violentissima 4 - trarre coraggio | ||
Boccioni, Umberto; Carrà, Carlo; Russolo, Luigi; Balla, Giacomo; Severini, Gino (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
suo modello e che il pittore ha in sé i paesaggi che vuol produrre per dipingere | ||
Umberto Boccioni; Carlo Dalmazzo Carrà; Luigi Russolo; Gino Severini; Giacomo Balla (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
tragico non si potrà concepire per la musica se non sarà in conseguenza di uno stato di | ||
Balilla Pretella (1910) | ||
vedi testo esteso | ||
ginocchia indolenzite poiché ormai non le piegherete più se non per schiacciare i vostri antichi confessori bizzarri | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1911) | ||
vedi testo esteso | ||
cadenzano i vostri passi ma guai a voi se volgete la testa la vecchia cattedrale nera | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1911) | ||
vedi testo esteso | ||
sta facendo appunto ora questa bella operazione chirurgica se la monarchia non riesce a condurla a termine | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1911) | ||
vedi testo esteso | ||
la monarchia non riesce a condurla a termine se vi sarà da parte del primo ministro o | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1911) | ||
vedi testo esteso | ||
nemico l' eterno nemico che si dovrebbe inventare se non esistesse guardate laggiù quelle spiche di | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1911) | ||
vedi testo esteso | ||
il sangue sappiatelo non ha valore né splendore se non liberato col ferro o col fuoco dalla | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1911) | ||
vedi testo esteso | ||
vacanze del genio nulla possiamo ammirare oggi se non le formidabili sinfonie degli shrapnels e le | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1911) | ||
vedi testo esteso | ||
fatta di concezione e sensazione finalmente riunite se i nostri quadri sono futuristi è perché essi | ||
Boccioni, Umberto; Carrà, Carlo; Russolo, Luigi; Balla, Giacomo; Severini, Gino (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
è un' assurdità è una viltà mentale anche se il modello è tradotto nel quadro in forme | ||
Boccioni, Umberto; Carrà, Carlo; Russolo, Luigi; Balla, Giacomo; Severini, Gino (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
si può reagire contro la fugacità dell' impressionismo se non superandolo nulla è più assurdo che | ||
Boccioni, Umberto; Carrà, Carlo; Russolo, Luigi; Balla, Giacomo; Severini, Gino (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
esso non assisterà ma parteciperà all' azione se dipingiamo le fasi di una sommossa la folla | ||
Boccioni, Umberto; Carrà, Carlo; Russolo, Luigi; Balla, Giacomo; Severini, Gino (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
non più donne che facciano figli solo per sè stesse riparandoli da ogni pericolo da ogni avventura | ||
Valentine de Saint-Point (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
individualità della folla fa corteo agli eroi o se questi mancano sostiene gl imbecilli secondo l' | ||
Valentine de Saint-Point (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
essa contribuirà di nuovo alla selezione infatti se non sa ben discernere il genio perché ne | ||
Valentine de Saint-Point (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
e di monotona imitazione che il mio occhio futurista se ne ritrae con profondo disgusto nella scultura | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
vi può essere rinnovamento alcuno in un' arte se non viene rinnovata l' essenza cioè la visione | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
un impeto lirico grandioso che sarebbero veramente moderni se michelangiolo e donatello non li avessero avuti con | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
quasi identiche forme quattrocento anni or sono e se servissero invece ad animare una realtà completamente ricreata | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
la figura è ancora concepita come mondo a sé con base tradizionale e scopi episodici la | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
parte la nostra rivoluzione estetica la quale continuandole se ne allontana fino all' estremo opposto in | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
scultura come in pittura non si può rinnovare se non cercando lo stile del movimento cioè rendendo | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
in modo che il blocco scultorio abbia in sé gli elementi architettonici dell' ambiente scultorio in cui | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
ambiente una composizione scultoria futurista avrà in sé i meravigliosi elementi matematici e geometrici che compongono | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
parte del blocco plastico come un mondo a sé e con leggi proprie che il marciapiede può | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
un braccio o un oggetto non avendo importanza se non come elementi del ritmo plastico possono essere | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
come un quadro non può assomigliare che a sé stesso poiché la figura e le cose devono | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
poesia non v' è che creazione quindi se una composizione sente il bisogno d' un ritmo | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
- che non vi può essere rinnovamento se non attraverso la scultura d' ambiente perché con | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
lavoro a qualsiasi prezzo che non abbia in sé una pura costruzione di elementi plastici completamente rinnovati | ||
Boccioni, Umberto (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
suo colore essenziale l' aggettivo avendo in sé un carattere di sfumatura è inconcepibile con la | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
di uno stile vivo che si crea da sé senza le soste assurde delle virgole e dei | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
una lastra d' acciaio che c' interessa per sé stessa cioè l' alleanza incomprensibile e inumana delle | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
da un io distratto freddo troppo preoccupato di sé stesso pieno di pregiudizi di saggezza e di | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
ardore un maggior movimento una maggiore suddivisione di sé stessa la materia non è né triste | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
san-ti i de-mo-ni-a-ci siam le me-te-o-re ver-ti-gi-no-se chiu-se nell' a-to-mo u-ma-no ri-pe-tia-mo fra | ||
Balilla Pratella, Francesco (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
san-ti i de-mo-ni-a-ci siam le me-te-o-re ver-ti-gi-no-se chiu-se nell' a-to-mo u-ma-no ri-pe-tia-mo fra | ||
Balilla Pratella, Francesco (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
i de-mo-ni-a-ci siam le me-te-o-re ver-ti-gi-no-se chiu-se nell' a-to-mo u-ma-no ri-pe-tia-mo fra noi | ||
Balilla Pratella, Francesco (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
i de-mo-ni-a-ci siam le me-te-o-re ver-ti-gi-no-se chiu-se nell' a-to-mo u-ma-no ri-pe-tia-mo fra noi | ||
Balilla Pratella, Francesco (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
a-to-mo u-ma-no ri-pe-tia-mo fra noi le scos-se de-gli u-ni-ver-si fuo-ri dell' or-bite pro-pa-ghia-mo | ||
Balilla Pratella, Francesco (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
a-to-mo u-ma-no ri-pe-tia-mo fra noi le scos-se de-gli u-ni-ver-si fuo-ri dell' or-bite pro-pa-ghia-mo | ||
Balilla Pratella, Francesco (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
verità della massima importanza non potevano esserci rivelate se non da quell analogia la cui eloquenza irrecusabile | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
poesia ideale che io sogno e che altro sarebbe se non il seguirsi ininterrotto dei secondi termini delle | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1912) | ||
vedi testo esteso | ||
di un essere proiettato al di là di sè stesso è la gioia dolorosa d' una carne | ||
de Saint-Point, Valentine (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
che un essere raffinato e intelligente fa di sè stesso e della propria vita bisogna fare della | ||
de Saint-Point, Valentine (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
le sensualità e non accoppiare e non compiere se non quelle che possono completarsi ed esaltarsi | ||
de Saint-Point, Valentine (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
che spinge l' essere al di là di sè stesso la gioia del possesso e della dominazione | ||
de Saint-Point, Valentine (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
né intensi né prolungati né variati poiché se trascuriamo gli eccezionali movimenti tellurici gli uragani le | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
considerato come sacro e riservato ai sacerdoti che se ne servirono per arricchire di mistero i loro | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
così la concezione del suono come cosa a sé diversa e indipendente dalla vita e ne risultò | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
quelle di allora il nostro orecchio invece se ne compiace perché fu già educato dalla vita moderna | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
rumori svariati il nostro orecchio però non se ne accontenta e reclama più ampie emozioni acustiche | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
riconoscerà d' altronde che ogni suono porta con sé un viluppo di sensazioni già note e sciupate | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
offrire un' intera scala cromatica ascendente o discendente se si aumenta o diminuisce la velocità del movimento | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
suono estraneo alla vita sempre musicale cosa a sé elemento occasionale non necessario è divenuto ormai per | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
maggiore facoltà di emozione nel godimento acustico in sé stesso che l' ispirazione dell' artista saprà trarre | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
con la diminuzione o l' aumento della velocità se lo strumento avrà un movimento rotativo e con | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
di grandezza o di tensione delle parti sonore se lo strumento non avrà movimento rotativo 6 | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
la varietà dei rumori è infinita se oggi mentre noi possediamo forse mille macchine potremo | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
sono un pittore futurista che proietta fuori di sé in un' arte molto amata la sua volontà | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
e tutte le vibrazioni del suo io se questo narratore dotato di lirismo avrà inoltre una | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
cerchi concentrici che la parola produce intorno a sé - i riposi dell' intuizione - | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
stile il verbo all' infinito nega per sé stesso l' esistenza del periodo e impedisce allo | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
inchiostro e anche 20 caratteri tipografici diversi se occorra per esempio corsivo per una serie | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
tendenza naturale verso l' onomatopea poco importa se la parola deformata diventa equivoca essa si | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
espressi in modo così tenue e sbiadito come se fossero stati percepiti dal timpano di un sordo | ||
Carrà, Carlo Dalmazio (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
di un quadro tanto è vero che se noi ci chiudiamo in una camera buia in | ||
Carrà, Carlo Dalmazio (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
sistema temperato invece essa è sempre identica a se stessa si è così spostata l’ intonazione | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
da teorie complicate e incerte e non sapendo se o quanto queste teorie venissero applicate nella pratica | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
suoni e rumori che si producono nella natura se sono suscettibili di variazioni nel tono se sono | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
natura se sono suscettibili di variazioni nel tono se sono cioè suoni o rumori di una certa | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
diatoniche né cromatiche sono invece enarmoniche ugualmente se passiamo dei rumori naturali nel mondo infinitamente più | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
l’ orecchio viene subito logica la domanda se esistono in natura questi suoni enarmonici se anzi | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
domanda se esistono in natura questi suoni enarmonici se anzi in natura come abbiamo visto il suono-rumore | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
il suono-rumore esiste solo con questi suoni e se questi suoni son facilmente percepiti dal nostro orecchio | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
è sensibile anche a queste differenze molto piccole se istintivamente le adopera infine si prova generalmente | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
intonare invece secondo la scala temperata e se qualche raro concertista sopratutto suonando senza accompagnamento segue | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
e cromatica il sistema enarmonico comprendendo in sé anche l’ attuale sistema diatonico e le sue | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
una differenza fra colpo e colpo però se vogliamo ricercare il grado di questa differenza di | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
sensazione che i colpi non siano uguali se ascoltiamo attentamente ci accorgiamo che la differenza è | ||
Luigi Russolo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
e avviluppando tutta una zona di parole in libertà se per esempio in una agglomerazione di parole in libertà che | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
oggi è una razza di artisti novatori se per ora genio e creazione scaturiscono soltanto dal | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
viscide lingue avrebbero stancati i nostri piedi distratti se il nostro giornale si chiamasse lacerben halbmonatsschrift fur | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
lacerben halbmonatsschrift fur kultur und die kunse e se noi ci chiamassimo buzzinsky folgorinescu carratzaski jean papin | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
passano aprendo e ripassano richiudendo con serietà come se non potessero fare altrimenti 17 | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
sicuro colori vivi e via di seguito se la critica professionale si limitasse a queste banalità | ||
Carrà, Carlo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
la pastasciutta copre l’ oratore carrà se la toglie da dosso e continua in | ||
Carrà, Carlo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
problemi dell’ arte fa poi il resto se per caso vi entra qualche opera viva noi | ||
Carrà, Carlo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
perfino quella del nostro connazionale medardo rosso se qualche critico ne scrive lo fa di sfuggita | ||
Carrà, Carlo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
magnifici strumenti di propulsione per una maggiore civiltà se fossero diretti da uomini meno preoccupati degli affari | ||
Carrà, Carlo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
o false antiche occorre creare la moda se non è possibile la comprensione per tutto ciò | ||
Carrà, Carlo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
che nell’ arte vi è di più avanzato se non si vuole essere tagliati dalle correnti contemporanee | ||
Carrà, Carlo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
corrente filosofante e storicheggiante nella critica d’ arte se si vuole realizzare in italia una grande epoca | ||
Carrà, Carlo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
a base filosofica ed erudita altro non è se non un’ enorme pisciata di boriose chiacchiere sibili | ||
Carrà, Carlo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
certamente la decomposizione e la deformazione hanno in sé un valore di moto in quanto rompono la | ||
Umberto Boccioni (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
comando luce o tenebre vita o morte se uomo volete raffigurarvelo per comodità del vostro cervello | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
potete raffigurarvelo come vi pare e piace se io me lo figuro uomo non lo vedo | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
come avevate potuto pensare che egli avesse creato se ciò fosse stata cosa tediosa come poteva | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
bando dunque a tutta la vostra serietà se volete comprendere qualche cosa di lui e della | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
incerti ritardatari passate la macchia se credete che sia profondo ciò che comunemente s' | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
furono ritenute sciagure da bagnare di pianto se esse fossero state un tantino approfondite noi le | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
proprio ch' essa fosse così sciocchina da farlo se ciò non era spiritoso il cieco ci | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
le luci e di tutti i colori se voi lo guardate con aria lacrimosa siete dei | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
uomo profondo non si può intimamente ridere se non dopo avere fatto un lavoro di scavo | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
un poltrone o un impotente e ride come se uno gli facesse il solletico sotto la gola | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
la gola un riso meccanico è come se uno credesse di sfamarsi guardando mangiare così | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
pasta frolla per i più grandi ed essi se ne contenderanno allegramente le membra o il | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
per tutta la vita incapace di vedere da sé dovrà almeno ricordarsi in quell ora i soffi | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
la loro sostanza la verità ridere quando se ne ha voglia quando cioè il nostro ingegno | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
loro famiglia o taluno dei loro amici se vi fosse stato taluno che avesse rimproverato quella | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
tre magnifici purosangue il purosangue ha in sè la carogna che sarà cercatela scopritela non vi | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
di far mettere la parrucca alla vostra compagna se non è calva del tutto voi la farete | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
i visitatori non potranno entrare nelle corsie se non dopo esser passati per un apposito istituto | ||
Palazzeschi, Aldo (1913) | ||
vedi testo esteso | ||
della forza della volontà e della virilità se il tango è male parsifal è peggio poiché | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
critica sono ormai disonorate dall' uso immondo che se ne è fatto noi futuristi le aboliamo definitivamente | ||
Corradini, Bruno; Settimelli, Emilio (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
logica impostagli dalla sua costruzione suoi ragionamenti se si preme un tasto bisogna scrivere il segno | ||
Corradini, Bruno; Settimelli, Emilio (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
preme un tasto bisogna scrivere il segno inferiore se si preme il maiuscolo e un altro tasto | ||
Corradini, Bruno; Settimelli, Emilio (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
estratto da questa realtà che ci circonda se il nostro mondo fosse diverso noi ragioneremmo diversamente | ||
Corradini, Bruno; Settimelli, Emilio (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
mondo fosse diverso noi ragioneremmo diversamente esempio se il rovesciarsi delle sedie producesse di solito in | ||
Corradini, Bruno; Settimelli, Emilio (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
applicarsi ad un lavoro cerebrale trova davanti a sè un insieme di elementi disposti in un certo | ||
Corradini, Bruno; Settimelli, Emilio (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
o su un poema fondandosi sull' emozione che se ne riceve è come studiare astronomia scegliendo come | ||
Corradini, Bruno; Settimelli, Emilio (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
- il genere dell' opera non ha per sè stesso nessun valore può acquistare un valore per | ||
Corradini, Bruno; Settimelli, Emilio (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
e chiuso in un profilo netto mentre se io pongo tra parentesi o in chiave l' | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
onomatopea può sostituire il verbo all' infinito specialmente se viene opposta ad una o più altre onomatopee | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
diversi questi perderebbero parte della loro velocità se fossero espressi più astrattamente con maggior sviluppo cioè | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
onomatopea può sostituire il verbo all’ infinito specialmente se viene opposta ad una o più altre onomatopee | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
diversi questi perderebbero parte della loro velocità se fossero espressi più astrattamente con maggior sviluppo cioè | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
la fatalità l’ opportunità di una formola estetica nuova se non a coloro che già la possiedano confusamente | ||
Leonardo Dudreville (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
a caso che i miei quadri non rappresentano se non una piccola parte della mia aspirazione | ||
Leonardo Dudreville (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
passatista di mattone e di pietra come se noi accumulatori e generatori di movimento coi nostri | ||
Sant'Elia, Antonio (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
aver mai compresa l' evoluzione dell' arte se si è fatto in pittura e in scultura | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Christofer R.W. Nevinson (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
sue avanguardie artistiche più rivoluzionarie e più avanzate se vorrà salvare la sua arte da una morte | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Christofer R.W. Nevinson (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
futuriste per la nostra grande guerra necessaria urgente se il governo non deporrà il suo vestito passatista | ||
Balla, Giacomo (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
non si può intuire il prossimo futuro se non collaborandovi col vivere tutta la vita | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
dell' io patriottismo italiano contenere e sentire in sè tutta l' italia e tutti gl italiani di | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1914) | ||
vedi testo esteso | ||
bensì a una creazione e propagazione di forme nuove se non che mancando assolutamente di quelle vere basi | ||
Aldo Palazzeschi; Giovanni Papini; Ardengo Soffici (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
è fatta da futuristi e rimane nella linea futurista se il futurismo essendo una parola questa parola dev' | ||
Aldo Palazzeschi; Giovanni Papini; Ardengo Soffici (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
vacanze del genio nulla possiamo ammirare oggi se non le formidabili sinfonie degli shrapnels e le | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
si possa oggi influenzare guerrescamente l' anima italiana se non mediante il teatro infatti il 90 | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Emilio Settimelli; Bruno Corradini (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
magari il servo che porta il caffè e se ne va intanto la scena è interrotta e | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Emilio Settimelli; Bruno Corradini (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
scena è interrotta e il pubblico respira se si è costretti a prolungare un colloquio a | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Emilio Settimelli; Bruno Corradini (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
d' arte mentre non vuole ammettere questo valore se l' autore si limita a indicarlo con pochi | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Emilio Settimelli; Bruno Corradini (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
di fotografico sarà autonoma non somiglierà che a sé stessa pur traendo dalla realtà elementi da combinarsi | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Emilio Settimelli; Bruno Corradini (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
5 autonomo cioè somigliante solo a sé stesso 6 trasformabile 7 | ||
Giacomo Balla; Fortunato Depero (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
fucilate nella schiena l' italiano che manifesta in sè la più piccola traccia del vecchio pessimismo imbecille | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Boccioni, Umberto; Russolo, Luigi; Sant'Elia, Antonio; Sironi, Mario; Piatti, Ugo (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
sarà necessariamente graduale i forestieri per molto tempo se ne accorgeranno appena essi troveranno sempre ad | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1915) | ||
vedi testo esteso | ||
fontanesi per fattori per palizzi e michetti e se vogliamo anche per morelli toma e faruffini | ||
Boccioni, Umberto (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
plastiche non è dunque eroico sentire in sè la gioia meschina di piacere al forestiere che | ||
Boccioni, Umberto (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
critico impotente e provinciale che non dimentica mai sè stesso che vuol conoscere profondamente tutto possedersi | ||
Boccioni, Umberto (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
un amico o di un giovanetto quindicenne se sentite la lode di un uomo di cinquant' | ||
Boccioni, Umberto (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
anni di una persona altolocata facoltosa o affarista se sentite le lodi di una bella dama distratta | ||
Boccioni, Umberto (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
abbiate che disprezzo e mettetevi in guardia se la signora è bella portatevela a letto se | ||
Boccioni, Umberto (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
se la signora è bella portatevela a letto se il signore vuol comperare vendete ma disprezzate e | ||
Boccioni, Umberto (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
esposizione il cartellino di venduto peggio ancora se l' acquisto e fatto dal municipio o dallo | ||
Boccioni, Umberto (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
quale è confitto un giunco che rumoreggia buffonescamente se strofinato da una mano bagnata è l' ironia | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
e del filosofo zazzeruto occhialuto e sporco se pregare vuol dire comunicare con la divinità correre | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
l' eroismo è una velocità che ha raggiunto sè stessa percorrendo il più vasto dei circuiti | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
sua direzione ogni treno porta via con sè la parte nostalgica dell' anima di chi lo | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
senza binari delle automobili si slanciano girano su sè stesse balzano di qui alla curva dell' orizzonte | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
entusiasmi dei giovani arrivare alla laurea senza rimbambirsi se fosse possibile sarebbe un cross country veramente prodigioso | ||
Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Arnaldo Ginanni-Corradini (Ginna); Remo Chiti; Emilio Settimelli; Mario Carli; Vieri Nannetti; Oscar Mara (Attilio Franchi) (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
è quella che uno spirito originale sa procurarsi da sé qua e là con uno studio a fiuto | ||
Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Arnaldo Ginanni-Corradini (Ginna); Remo Chiti; Emilio Settimelli; Mario Carli; Vieri Nannetti; Oscar Mara (Attilio Franchi) (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
la scienza passata è stata sempre tronfiamente sicura di sé idiotamente cieca di fronte alla imminenza colossale ed | ||
Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Arnaldo Ginanni-Corradini (Ginna); Remo Chiti; Emilio Settimelli; Mario Carli; Vieri Nannetti; Oscar Mara (Attilio Franchi) (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
mentalità abituata a transigere chiudendo un occhio con sé stessa per evitare di trovarsi di fronte ad | ||
Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Arnaldo Ginanni-Corradini (Ginna); Remo Chiti; Emilio Settimelli; Mario Carli; Vieri Nannetti; Oscar Mara (Attilio Franchi) (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
è sempre confuso il valore della scoperta in sé stessa con le conseguenze che da essa possono | ||
Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Arnaldo Ginanni-Corradini (Ginna); Remo Chiti; Emilio Settimelli; Mario Carli; Vieri Nannetti; Oscar Mara (Attilio Franchi) (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
intenzione e nella facoltà creativa dell’ artista se di pari potenza si distruggeranno a vicenda | ||
Balilla Pratella, Francesco (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
animo colorico si ma non pittura arte a sè questa che vive di una vita propria ed | ||
Balilla Pratella, Francesco (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
astratte poesia verbale e massimamente musica come se quello che si ode non fosse realtà naturale | ||
Balilla Pratella, Francesco (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
e la nostra virtù umana di percepirle se la pittura e la scultura non suscitano oggi | ||
Balilla Pratella, Francesco (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
dramatica intese ed espresse sinteticamente debbono contenere in sè stesse tutto il potere emotivo aumentato tonalmente dai | ||
Balilla Pratella, Francesco (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
cose che gli scienziati hanno chiamato inanimate se tutto vive nel mondo questo tutto deve sentire | ||
Balilla Pratella, Francesco (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
dell' io patriottismo italiano contenere e sentire in sé tutta l' italia e tutti gli italiani di | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
non ha maniera di affermare la sua virilità se non ammogliandosi asini asini asini | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
cassoni meglio di un vincitore del pensionato artistico se studia il diritto fa testo se si dà | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
pensionato artistico se studia il diritto fa testo se si dà al canto trionfa se si impiega | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
fa testo se si dà al canto trionfa se si impiega dà l' impressione di un onest | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
impiega dà l' impressione di un onest uomo se si ammoglia è fecondo se è colpito angariato | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
un onest uomo se si ammoglia è fecondo se è colpito angariato soffre virilmente se il governo | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
è fecondo se è colpito angariato soffre virilmente se il governo lo visita sorride se va | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
virilmente se il governo lo visita sorride se va in guerra vince sempre ma la | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
vi penetrano a passo di burocrazia pensate se sono celeri la lentezza del movimento non | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
acqua per l' isola arrivava dal serino se la siccità dà tregua l' acqua dei fiumi | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
dei fiumi si rovescia sulle campagne trascinando con sé gli alberi le semine le greggi tutti | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
venezia forse tra breve la città lagunare se non vedrà empiti i suoi canali per facilitare | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
italia e in odio all' austria ma se venezia risorgerà la sua risurrezione sarà dovuta contro | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
su una forza sentimentale più che politica se prima della guerra si poteva dubitare del suo | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
governative elogi parlamentari leggi speciali tutto è inutile se l' italia non sentirà la necessità di aggravarsi | ||
Marica, Pasquale (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
intatte il cinematografo è un' arte a sé il cinematografo non deve dunque mai copiare | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Emilio Settimelli; Arnaldo Ginna (Ginanna-Corradini); Giacomo Balla; Remo Chiti (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
uno dei due elementi dell' analogia esempio se vorremo esprimere lo stato angoscioso di un nostro | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Emilio Settimelli; Arnaldo Ginna (Ginanna-Corradini); Giacomo Balla; Remo Chiti (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
come una gazzella daremo la gazzella esempio se un personaggio dice contemplo il tuo sorriso fresco | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Emilio Settimelli; Arnaldo Ginna (Ginanna-Corradini); Giacomo Balla; Remo Chiti (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
modo i nostri personaggi saranno perfettamente comprensibili come se parlassero 2 poemi discorsi e | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Bruno Corra (Ginanni-Corradini); Emilio Settimelli; Arnaldo Ginna (Ginanna-Corradini); Giacomo Balla; Remo Chiti (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
pratella è un soldato italiano vivo se per disgrazia dovesse morire la stampa si affretterebbe | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
domando quale risveglio enorme dovrà avere l’ arte se l’ industria promette già tanto a quale vera | ||
Arnaldo Ginna (Ginanni-Corradini) (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
rinascenza di quest arte dovrà assistere il nostro tempo se anche tutto ciò che ci era quasi ignoto | ||
Arnaldo Ginna (Ginanni-Corradini) (1916) | ||
vedi testo esteso | ||
non si può intuire il prossimo futuro se non collaborandovi col vivere tutta la vita | ||
(1917) | ||
vedi testo esteso | ||
dell' io patriottismo italiano contenere e sentire in sè tutta l' italia e tutti gli italiani di | ||
(1917) | ||
vedi testo esteso | ||
uscire dalla propria umanità di raddoppiarsi di superare sé stesso per divenire ciò che noi chiamiamo l' | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
alla pretesa inferiorità della donna noi pensiamo che se il corpo e lo spirito di questa avessero | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
di voto infatti siamo convinti che esse se ne impadroniranno con fervore e ci aiuteranno così | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
logiche della storia la storia dei popoli se ne va alla ventura di qua di là | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
leggera che non si ricorda degli insegnamenti paterni se non a capo d' anno oppure solo quando | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
del mondo bisogna quindi che le donne se ne immischino quanto prima poiché i maschi sono | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
un po' di scetticismo e di dirvi che se la famiglia soffocatoio delle energie vitali scomparirà cercheremo | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
di farne a meno e indiscutibile che se la donna sogna oggidì di conquistare dei diritti | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
scenica dell’ opera teatrale concepire la scena a sè come un fatto pittorico è falso - | ||
Prampolini, Enrico (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
mescoliamo i nostri fiati solidali e non guardiamo se alcuno di noi superi gli altri per la | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
l' ampiezza dei polmoni instancabili che importa se le nostre orme vengono continuamente cancellate da coloro | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
afferra con un balzo fulmineo e trascina con sé in un valzer vertiginoso molto interessante artisticamente | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
la danzatrice tutta vibrante agiterà davanti a sé in alto un grande sole di cartone dorato | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
6° movimento la danzatrice agiterà davanti a sé un altro telaio ricoperto di carta velina blu-scuro | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
sfondandolo poi cospargerà il suolo intorno a sé di stelle d' oro allegro ironico spensierato | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
diritta delle dinariche perchè la dalmazia è a sé sola un versante completo come forse non ve | ||
Orano, Paolo (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
questa è l’ italia che vuol far da sè e crede nella certezza che di lei hanno | ||
Orano, Paolo (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
l’ italia e l’ italia si governa da sè abbiate fede o fucili dalmati sull’ alpe | ||
Orano, Paolo (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
oggetto forzatamente da loro abbandonato poiché inteso impressionisticamente se unito al dinamismo plastico modernissimo esteticamente stonava dominando | ||
Emilio Notte; Lucio Venna (Giuseppe Landsmann) (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
tempio greco ad un carro-trasporto di oggi se un tempo erano di moda e potevano accontentare | ||
Emilio Notte; Lucio Venna (Giuseppe Landsmann) (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
sevres o un intarsio di tartaruga saranno ammirabili se l’ artista vi ha trasfuso la forza della | ||
Bruno, Antonio (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
domani l' imbecille sarebbe capace di essere futurista se il futurismo si concretasse in qualche cosa già | ||
Bruno, Antonio (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
finalmente capito i distruttori - creatori se diciamo d’ incendiare biblioteche e musei non è | ||
Bruno, Antonio (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
in un paese che ha dato il rinascimento se non avesse subito la servitù spagnuola ci | ||
Bruno, Antonio (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
la forza ci ripugna quando è bruta se preferiamo la gran cassa o i piatti è | ||
Bruno, Antonio (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
in tutti i campi le sue battaglie se sono state aspre non sono state infruttuose | ||
Emilio Settimelli (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
enunciate ma il futurismo ha dentro di sé ben altro c’ è dentro di lui | ||
Emilio Settimelli (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
e più forti vorrei che la collettività non se ne privasse quali uomini di governo condannandoli e | ||
Emilio Settimelli (1917) | ||
vedi testo esteso | ||
e di canaglie abolizione del senato se questo parlamento razionale e pratico non dà buoni | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1918) | ||
vedi testo esteso | ||
riforma radicale della burocrazia divenuta oggi fine a sé stessa e stato nello stato sviluppare per | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1918) | ||
vedi testo esteso | ||
elargizioni o di imposta sarebbe minimo rientrino se ve ne sono nel patrimonio agrario dei combattenti | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1918) | ||
vedi testo esteso | ||
d' ogni classe e d' ogni età anche se negati a qualsiasi concetto artistico e letterario | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1918) | ||
vedi testo esteso | ||
si vuol rappresentare o declamare coll’ aeroplano se poi tali rappresentazioni o declamazioni sono fatte con | ||
Fedele Azari (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
creazione autonoma ogni applicazione presuppone la produzione per sé stessa invincolata da pretesti e limitazioni extra-estetiche | ||
Bragaglia, Anton Giulio (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
degenerare in impotenti ricerche viziate nell' origine teoricamente se non moralmente ci è parsa perciò necessaria | ||
Bragaglia, Anton Giulio (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
tendenze e attuazioni d’ intenzione lirica e drammatica se è basata sulla esteriorità reale esistente nel trasformarla | ||
Bragaglia, Anton Giulio (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
più una certa quota di rischio variabile se per esempio c' è un impiego sicuro come | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
più una quota per il rischio cosi se in una industria si ricava il 7,50 | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
di profonde disillusioni tuttavia è da chiedersi se quegli esperimenti si compiessero con quella larghezza di | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
un collaboratore del capitalista esso contiene in sè potenzialmente una profonda trasformazione economico-sociale trasformazione alla quale | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
dopo guerra c’ è tutto l’ avvenire se le classi dirigenti hanno qualche incertezza qualche ondeggiamento | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
e notisi che la legge francese non rappresenta se non un primo passo sulla via che deve | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
manipolatore del calcinaccio la parola architettura include in sé la sola idea di costruzione muraria la | ||
Virgilio Marchi (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
di un altro l’ architetto ha con sé la legge la propria legge riteniamo per | ||
Virgilio Marchi (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
chi ama il progresso dell’ italia più di sé stesso 2 chi vuole abolire il | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Settimelli, Emilio; Carli, Mario (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
donna deve amarla per tutta la vita se cessa di amarla dopo tre anni grave disordine | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
tre anni grave disordine morale allarme spavento se cessa di amarla dopo tre mesi scandalo diabolico | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
odiato sviluppando nella sua sensibilità e intorno a sé e ciò che è più grave nei suoi | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
e due calci alla indissolubilità del matrimonio se la donna come avviene sovente è stata desiderata | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
ma quanto sarebbero più splendidi i suoi frutti se un giorno si sentisse finalmente una voce riempire | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
chi ama il progresso dell’ italia più di sé stesso 2 chi vuole liberare l' | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Settimelli, Emilio; Carli, Mario (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
chi ama il progresso dell’ italia più di sé stesso 2 chi vuole abolire | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Emilio Settimelli; Mario Carli (1919) | ||
vedi testo esteso | ||
le forme dei primitivi non avevano per sé stesse significazione alcuna ne alcuna intensità simbolica ma | ||
Dudreville, Leonardo; Funi, Achille; Russolo, Luigi; Sironi, Mario (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
forme nouvelle et poussent a la creation se braque intende per mezzi limitati lo sforzo della | ||
Dudreville, Leonardo; Funi, Achille; Russolo, Luigi; Sironi, Mario (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
limitati lo sforzo della sintesi ha ragione se invece intende l' applicazione dei mezzi limitati dei | ||
Dudreville, Leonardo; Funi, Achille; Russolo, Luigi; Sironi, Mario (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
la deformazione non deve avere per unico scopo sé stessa per quanto sia o sembri essenzialmente logica | ||
Dudreville, Leonardo; Funi, Achille; Russolo, Luigi; Sironi, Mario (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
il suo ritmo a tutto il quadro se questo scopo è raggiunto tutte le parti del | ||
Dudreville, Leonardo; Funi, Achille; Russolo, Luigi; Sironi, Mario (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
deve concorrere al ritmo generale del quadro se in un quadro si può indifferentemente togliere variare | ||
Dudreville, Leonardo; Funi, Achille; Russolo, Luigi; Sironi, Mario (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
faticosa arte del disegno esige dei sacrifici che se sono fatti con fede frutteranno delle gioie inenarrabili | ||
Gino Galli (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
chimica per cui noi potremo sfruttarli questi laboratori se saremo convinti del come un complesso cromatico luminoso | ||
Cantarelli, Gino (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
o vorremo odorare un nuovo profumo création chinoise se la pirotecnica futurista ci delizierà delle sue sete | ||
Cantarelli, Gino (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
3 l' offerta a tutti anche se non seguita dalla vendita esclude in monopolio | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
una sua foggia di vestito e tagliarla da sé facendo così del suo corpo semplicemente adorno un | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
ma verilissimi viviamo in tutti gli ambienti siamo se non sempre amati mai trascurati abbiamo interrogati | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
ma noi non ricordiamo e non vogliamo ricordare se non per attingere dal ricordo nuova forza e nuove energie | ||
Morpurgo, Nelson; Luri, Natale; Piha, Rudolfo; Servi, Renato; Critelli, Saverio; Pirro, Enrico; Luri, Pietro; Di Collalto, Rambaldo (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
e dell' avventura di fiume nulla vi diciamo se non che ancora una volta il sangue e | ||
Morpurgo, Nelson; Luri, Natale; Piha, Rudolfo; Servi, Renato; Critelli, Saverio; Pirro, Enrico; Luri, Pietro; Di Collalto, Rambaldo (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
non si può abolire l' idea di patria se non rifugiandosi in un egoismo assenteista dire | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
barca per raggiungere in mare il transatlantico che se fosse un piccolo veliero non porterebbe in america | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
regnerà forse colla sparizione delle razze umane se fossi un comunista mi preoccuperei della prossima guerra | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
opposti un popolo vinto sente morire in sé il suo patriottismo si rovescia rivoluzionariamente o plagia | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
miserie che ogni guerra lascia sempre dietro di sé l' esasperazione di tutti gli smobilitati che affondano | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
abolire radicalmente tribunali polizie questure e carceri se non avete queste 3 volontà rivoluzionarie siete | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
opere di qualsiasi genere o valore apparente anche se apparentemente giudicate assurde cretine pazze o immorali saranno | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
troppo pesante austera monotona materialista male aerata e se non strangolata almeno inceppata aspettando la realizzazione | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1920) | ||
vedi testo esteso | ||
maggiore quantità di musicisti geniali e innovatori se molti di questi sono ignorati e molti rimangono | ||
Bartoccini, Mario; Mantia, Aldo (1921) | ||
vedi testo esteso | ||
clitennestra ma chi son essi chi se ne frega più avvenimenti di cronaca mille | ||
Jannelli, Guglielmo; Nicastro, Luciano; Di Giacomo, Giovanni Antonio (Vann'Antò); Carrozza, Francesco; Raciti, Aldo (1921) | ||
vedi testo esteso | ||
dei minimi diritti all' estero improvvisare una rivoluzione se l' igiene nazionale lo richieda giovani a | ||
Roberto Clerici; Michele Leskovich; Pietro Albrighi (1921) | ||
vedi testo esteso | ||
di locomotive siano rappresentati eschilo sofocle euripide se proprio non se ne può fare a meno | ||
Jannelli, Guglielmo; Nicastro, Luciano; Carrozza, Francesco (1921) | ||
vedi testo esteso | ||
siano rappresentati eschilo sofocle euripide se proprio non se ne può fare a meno ma accanto ad | ||
Jannelli, Guglielmo; Nicastro, Luciano; Carrozza, Francesco (1921) | ||
vedi testo esteso | ||
tutto deve procedere con la massima rapidità se tutti procederemo con questo ritmo di forza e | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1923) | ||
vedi testo esteso | ||
una lastra d' acciaio che c' interessa per se stessa cioè l' alleanza incomprensibile e inumana delle | ||
Enrico Prampolini; Ivo Pannaggi; Vinicio Paladini (1923) | ||
vedi testo esteso | ||
come materiale espressivo ma che sono fine esclusivamente a se stessi perciò questi artisti caddero spesso nel | ||
Enrico Prampolini; Ivo Pannaggi; Vinicio Paladini (1923) | ||
vedi testo esteso | ||
il teatro d' annunziano sarebbe un teatro futurista se non fosse ingombro di psicologismo e di filosofismo | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
e visione le sue scene di oggetti inanimati se il nostro teatro sintetico futurista non avesse imposto | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
le vetrine d' idee e di gesti se oggi esiste un giovane teatro italiano con miscele | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
l' opera d arte è autonoma assomiglia soltanto a se stessa e perciò appare come un prodigio | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
trite immagini e coi più stucchevoli soggetti se noi analizziamo le ragioni della decadenza della flora | ||
Fedele Azari (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
peggio che tenere un animale senza dargli nutrimento se invece alla macchina fate mancare solo il combustibile | ||
Azari, Fedele (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
modo per le ragioni dette sopra a cui se ne aggiungono altre di carattere economico-sociali ed anche | ||
Azari, Fedele (1924) | ||
vedi testo esteso | ||
il proprio sfogo l' uomo guardò a se stesso come a tal fine assoluto e noti | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
e dominante in tutto il mondo moderno ha in se la capacità e le possibilità di ogni forza giovane | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
sintesi e velocità essenziali del presente abbia in sé il principio motore della nuova sensibilità superiore ad ogni | ||
Fillia (Luigi Colombo); Pino Curtoni; A.C. Caligaris (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
un puro problema di forma e colore anche se costruiti meccanicamente ma rendere lo spirito della nostra | ||
Fillia (Luigi Colombo); Pino Curtoni; A.C. Caligaris (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
é il tentativo d’ interpretare la sensibilità meccanica in sé stessa gli sviluppi che potranno derivare ànno per | ||
Fillia (Luigi Colombo); Pino Curtoni; A.C. Caligaris (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
io ne elevo una questione di moralità se si è data la coscia alla donna e | ||
Cangiullo, Francesco (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
diversa da quella della sua compagna e se si è dato il petto a lui non | ||
Cangiullo, Francesco (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
che cosa abbiamo noi altri maschi nel bocco se non il linguo diversissimo dalla lingua poiché | ||
Cangiullo, Francesco (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
s’ accorse che l’ automobile era femminile se non che il poeta lo dimostrò letterariamente per | ||
Cangiullo, Francesco (1926) | ||
vedi testo esteso | ||
cavallo con la scopa imbrigliata da una corda se la mette tra le gambe e trotta si | ||
Fortunato Depero (1927) | ||
vedi testo esteso | ||
di esseri appartenenti ad un inverosimile mondo a sé le materie più disparate sono accomunate con disinvoltura | ||
Fortunato Depero (1927) | ||
vedi testo esteso | ||
i mezzi per illustrarla e per lanciarla se l' artista attende la celebrità e la riconoscenza | ||
Depero, Fortunato (1927) | ||
vedi testo esteso | ||
e suonanti per case di fotografi ecc se il grandioso sforzo di parigi del 1925 | ||
Fortunato Depero (1927) | ||
vedi testo esteso | ||
di più e saremo finalmente lieti raggianti se con il vostro aiuto potremo indicare e affermare | ||
Fortunato Depero (1927) | ||
vedi testo esteso | ||
da una cornice e che è fine a sè stesso cioè di cui non è possibile riprodurre | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1929) | ||
vedi testo esteso | ||
soggetto e il pittore che à in se le qualità espressive compositive necessarie la creazione | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1929) | ||
vedi testo esteso | ||
perchè un quadro non è opera d’ arte se in esso non sono fusi concetti ed espressione | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1929) | ||
vedi testo esteso | ||
che faccia parte della realtà vivente à in se infiniti splendori plastici vaste zone inesplorate esperienze originali | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1929) | ||
vedi testo esteso | ||
uno stato d’ animo puramente plastico oggettivo se lo tenterà dovrà automaticamente rinunciare a delle facoltà | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1929) | ||
vedi testo esteso | ||
egli creerà così degli spazi plastici irreali se confrontati ad ogni singolo oggetto ma sommamente emotivi | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1929) | ||
vedi testo esteso | ||
costruttivo perchè il corpo umano avrà sommato in sè stesso delle nuove potenzialità il corpo umano | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1929) | ||
vedi testo esteso | ||
capaci di trasfondete la vita del genio se ciò non è possibile urge rimpiazzare le ore | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1929) | ||
vedi testo esteso | ||
duraturo esempio di quanto possa realizzare l’ uomo se spinto all’ arte da uno spirito superiore cioè da | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
in comune ad esempio coi surrealisti francesi come se ciò diminuisse il valore di un’ opera ed | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
non si può concepire un nuovo stile se questo non abbraccia tutti i rami dell’ arte | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
cultura non pensano che i loro lavori anche se acquistali ed ospitati nelle case non hanno ragione | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
invece che io sono in piena arte meccanica anche se dipingo un soggetto dove di macchine non è | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
ogni arte religiosa ebbe come base degli enigmi se visti con mentalità terrestre che diventarono misteri rappresentativi | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
di pubblicità dei milioni di aquile continuamente se si deve figurare la vittoria ci troviamo di | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
le ali queste donne con le ali che se confrontate agli aeroplani diventano ridicoli o goffi residui | ||
Fillia (Luigi Colombo) (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
600 chilometri all’ ora semina dietro di sè il suono vinto del proprio motore la | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
ed a sorpresa chiusa la parentesi se analizziamo l’ impiego quotidiano del nostro tempo rileviamo che | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
foggia - non c’ è opera antica se non inghirlandata di trofei pubblicitari di loro arnesi | ||
Depero, Fortunato (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
immediata comprensione di quanto sente l’ aviatore se poi tali rappresentazioni sono fatte con più apparecchi | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
aerea particolare di apparecchio che porta intorno a sé il suo mutevole e personale prodigio di fumi | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1931) | ||
vedi testo esteso | ||
anche ora che la crisi mondiale le impoverisce se ne innamorano per snobismo e talvolta le sposano | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Colombo, Luigi (Fillia) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
verità il fuoco della critica sia diretto se necessario contro le nazioni straniere mai contro l’ | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Colombo, Luigi (Fillia) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
per il naso rapace di avvoltoio ecc se ci sarà una parvenza asiatica fisionomica non lo | ||
Fortunato Depero (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
e la realtà quotidiana fortunato depero s.e. se marinetti nel trentino numero unico rovereto 1932 | ||
Fortunato Depero (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
la realtà quotidiana fortunato depero s.e. se marinetti nel trentino numero unico rovereto 1932 | ||
Fortunato Depero (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
momento la scenografia ha sempre costituito parte a sè nell’ immenso complesso dell’ opera lirica riuscendo solo | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Ambrosi, Alfredo; Anselmi, Piero; Aschieri, Bruno; Bertozzi, Renzo; Di Bosso, Renato; Scurto, Ignazio; Tomba, Ernesto Amos (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
elementi veristi come casa-interno-chiesa-orizzonte-giardino contrapponendo all’ oggetto in sè il riassunto illustrativo dell' essenziale ottenendolo attraverso la | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Ambrosi, Alfredo; Anselmi, Piero; Aschieri, Bruno; Bertozzi, Renzo; Di Bosso, Renato; Scurto, Ignazio; Tomba, Ernesto Amos (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
dell’ elemento elettrodinamico sopprimere il boccascena anche se parziale ridonando al teatro all’ aperto la sua | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Ambrosi, Alfredo; Anselmi, Piero; Aschieri, Bruno; Bertozzi, Renzo; Di Bosso, Renato; Scurto, Ignazio; Tomba, Ernesto Amos (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
la volta del palcoscenico in attesa di commuovere se stessa l' apparizione dell' elemento umano su | ||
Enrico Prampolini (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
case visti in volo 20 se l’ aeropoeta canta i 3.000 metri dare | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
sua illusione di essere fermo nell' aria se l' aeropoeta canta i 300 metri inscatolare | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
trovano nella radio il loro veicolo naturale se invece vengono fissate sulla carta subito questa si | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
della metà questa idea non deve spaventare se consideriamo che vi sono ottime obbligazioni commerciate al | ||
Camuzzi, Carlo (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
come materiale espressivo ma che sono fine esclusivamente a se stessi perciò questi artisti caddero spesso nel | ||
Enrico Prampolini (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
dato non sono sufficienti per creare un nuovo organismo plastico se questo non si orienta verso la analogia plastica | ||
Enrico Prampolini (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
spesso nel frequentare scuole biblioteche e musei se avete queste pieghe stiratele brutalmente con molta ginnastica | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
vagliare nè misurare il tempo assolve da se tutti i compiti moderatori e purificatori 2 | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
al semplice pensiero vale l’ ingegno che se occorra sa fulmineamente solidificarsi in un pugno rovesciante | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
costruttivi vivente non soltanto per la casa in se stessa ma per il collegamento con le strade | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
il suo conseguente sviluppo nelle arti applicate se per circa tre millenni si è fatta dell' | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1932) | ||
vedi testo esteso | ||
di far precipitare nel superato un’ arte per se stessa nemica di ogni sosta vogliamo invece | ||
Antonio Marasco (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
adesioni di sole parole non cercando altro contributo se non realizzazioni nuove e sicure di arte nel | ||
Antonio Marasco (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
avrebbe tutta l' aria di un disegno passatista se lo studio non fosse stato eseguito con intendimenti | ||
Ginna, Arnaldo (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
come erano gli alberi le case ecc se erano reali dovevano essere precisate le nubi | ||
Ginna, Arnaldo (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
forza capace di vivere e di operare in sè e fuori di se stessa quale sia | ||
Ginna, Arnaldo (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
e di operare in sè e fuori di se stessa quale sia la genesi di questo | ||
Ginna, Arnaldo (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
che cos’ è dunque questa scienzarte se non un modo di analisi delle forze e | ||
Ginna, Arnaldo (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
cocciuto a 10 m sotto di sé l’ aeropittura di una battaglia aerea di enrico prampolini | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
per esempio coi suoi raggi gli spettatori poi se necessario diventa sole tramontante vermiglio e un po’ | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
ai cannoni la fanteria rintanata mantenne per sè il compito grave di snidare in un secondo | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
raggiungere un ideale tempismo aggressivo portare in sè il tempo come una divinità dominatrice convinto di | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
la mobilitazione che esige sempre alcune settimane se la nazione attaccante avrà allora la possibilità di | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
uomo ha imparato a divorare gli spazi se una persona deve recarsi da un quartiere di | ||
Cesare Augusto Poggi (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
quelli glaciali per quanto riguarda le pareti se esse sono fornite di buoni isolanti servono ottimamente | ||
Cesare Augusto Poggi (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
dal freddo i vetri invece no essi se sono sfruttati veramente come vetri cioè vi si | ||
Cesare Augusto Poggi (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
futurista non si attacca a niente del realizzato se quello che può realizzare è migliore insomma | ||
Cesare Augusto Poggi (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
domani piuttosto che di quella di ieri se è occorsa la guerra per compiere nelle masse | ||
Cesare Augusto Poggi (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
insidie l’ uomo deve conservare innanzi tutto se stesso e con sé la specie e | ||
Cesare Augusto Poggi (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
deve conservare innanzi tutto se stesso e con sé la specie e per questo la razza italiana | ||
Cesare Augusto Poggi (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
della terra impensate prospettive del funzionalismo contemporaneo se vi sono nell' architettura moderna tutte le attrattive | ||
Alberto Sartoris (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
europeo fissa gli sguardi sulla magnificenza e se esso intende moltiplicare la densità delle città onde | ||
Alberto Sartoris (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
utilizzarlo nel nostro tempo di saggezza automatica istantanea se il partenone è bellissimo ritto sull’ acropoli conserverà | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
rocca ferro e sangue di delfo tira a sè lentamente le sue mandre sparse come lunghe reti | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
ci vengano pure a visitare a capo scoperto se loro piace noi li riceveremo con l' abituale | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Enrico Prampolini; Francesco Monarchi; Mino Somenzi (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
ogni giovane ed ogni ragazzo nostro porterà con sè una nota aviatoria cui hanno pieno diritto gli | ||
Di Bosso, Renato; Scurto, Ignazio (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
più duttile e perciò rivoluzionaria espressione del sentimento se è vero che è nata dall’ urto stesso | ||
Govoni, Corrado (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
o esperienze che dir si vogliano e se esiste una tradizione per gli artisti geniali di | ||
Govoni, Corrado (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
essersi infischiati e di non avere mai per se riconosciuto alcuna tradizione il grande artista non | ||
Govoni, Corrado (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
gli occhialuti nasuti e barbuti schiccheratori di prosodia se hanno buon giuoco di ricorrere alla vivisezione delle | ||
Govoni, Corrado (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
non sanno più a che santo votarsi e se la cavano con l' allegra frettolosa definizione strofe | ||
Govoni, Corrado (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
ripetere qui il verso del leopardi non so se il riso o la pietà prevale appare | ||
Govoni, Corrado (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
moderna non vuol dire un bel nulla se ancora oggi qualcuno di noi poeti modernissimi al | ||
Govoni, Corrado (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
appropriati alla nostra sensibilità niente altro sarebbe come se si volesse dare ad intendere che i nuovi | ||
Govoni, Corrado (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
fulminea di ciò che non si vede se non vuole ricorrere alle parole in libertà il radiasta deve | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
acque annoia gravemente nuotatrici-bagnanti-marinai-affittabarche-pescatorit tttcielo-sabbia-camerini-balie-bambinelli-servett e - fontanelle se riesci a trovarne una è un vero miracolo | ||
Cervelli, Fernando (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
manifesti-cazzotti-proclami-liriche-discorsi-paro le in libertà-legnate di marinetti nessuno può negarlo se codesto nessuno diventasse uno e per far dell’ | ||
Cervelli, Fernando (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
che sarà un gran bene specie poi se questo manifesto farà buscare un inatteso straordinario di | ||
Cervelli, Fernando (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
signori presidenti portano tanto di barba quadrata-lunga e se questa non hanno l’ altra l’ invisibile alimentano | ||
Cervelli, Fernando (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
alta della bellezza si sposta dall' edificio in sé alla città e ciò che una volta era | ||
Fillia (Luigi Colombo-Fillia) (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
partenza per questa bellezza è l' edificio in sé e il punto di arrivo è la totalità | ||
Fillia (Luigi Colombo-Fillia) (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
tecnica infatti a cosa si vorrebbe attribuire se non a ragione artitica la preferenza per certe | ||
Fillia (Luigi Colombo-Fillia) (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
di volo ad una quota qualsiasi una costante se trascuriamo ciò che si vede sotto di noi | ||
Balla, Giacomo; Marinetti, Benedetta; Depero, Fortunato; Dottori, Gerardo; Colombo, Luigi (Fillia); Marinetti, Filippo Tommaso; Prampolini, Enrico; Somenzi, Mino; Sansoni, Guglielmo (Tato) (1933) | ||
vedi testo esteso | ||
quanto lo consentiva il sistema tradizionale e se per l’ evoluzione della nuova architettura nulla è più | ||
Alberto Sartoris (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
confacente coll' atmosfera tipica rivelata dal fascismo se i sintomi del disorientamento intellettuale sono ancora chiari | ||
Alberto Sartoris (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
complesso di forze costituenti parte della civiltà se ne determina dunque un valore propulsivo che sta | ||
Alberto Sartoris (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
realtà dell' epoca è inadatta alla casa moderna se un tempo il soggetto storico la nostalgia del | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
di ambienti privali e pubblici sono belli in sè stessi con lo splendore delle loro pareti nude | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
mostra della rivoluzione fascista e sì pensi cosa sarebbe se tutti i documenti in essa contenuti fossero allineati | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
più noti d' europa da le corbusier che se esclude la pittura da un palazzo per uffici | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
consiglio di molti enti i grafici delle statistiche se fatti da artisti d' ingegno sono pitture murali tutt' | ||
Colombo, Luigi (Fillia) (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
che ignoravano o curavano mediocremente il volo hanno se contemplate dall’ alto un aspetto povero e malinconico | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Angiolo Mazzoni; Mino Somenzi (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
prostrati in cerchio sotto un campanile ammutolito se atterriamo nel loro odore di benzina muffa cucina | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Angiolo Mazzoni; Mino Somenzi (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
i rugosi conciliaboli di case del passato se entriamo in una di quelle abitazioni ci angoscia | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Angiolo Mazzoni; Mino Somenzi (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
intellettuale e spirituale russo cosi il fascismo italiano se vuole dominare assolutamente nel tempo deve marcare violentemente | ||
Somenzi, Mino (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
ascesa politica non può essere diversamente perchè se no la rivoluzione marcerà senza bandiera e senza | ||
Somenzi, Mino (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
non si può abolire l' idea di patria se non rifugiandosi in un egoismo assenteista dire | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
urge per noi sensibili chè tanto il pubblico se ne frega che si possa trasmettere una nuova sensibilità | ||
Munari, Bruno; Manzoni, Carlo; Furlan, Gelindo; Ricas, Riccardo; Cassolo Bracchi, Regina (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
gravità questa nuova arte senza a maiuscola e se volete senza anche la parola arte che molti | ||
Munari, Bruno; Manzoni, Carlo; Furlan, Gelindo; Ricas, Riccardo; Cassolo Bracchi, Regina (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
orchestra d’ altra parte il pianoforte specialmente se dotato di ricca sonorità appare per ora l’ | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1934) | ||
vedi testo esteso | ||
stare più vicino ciascuno la vuole possedere come se fosse una bella femmina di carne che desse | ||
(1935) | ||
vedi testo esteso | ||
è l' uomo che a asservito a sé la macchina trasformandola in braccio meccanico instancabile per | ||
(1935) | ||
vedi testo esteso | ||
moderna calcolatrice questa moderna dea prende tutto su sé il peso della vita umana ed ogni giorno | ||
(1935) | ||
vedi testo esteso | ||
rendere tutte le vibrazioni del suo io se questo narratore avrà inoltre una mente popolata di | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1937) | ||
vedi testo esteso | ||
sintesi simbolica di espressione e di attrazione se il cartello non spicca e non risalta con | ||
Fortunato Depero (1937) | ||
vedi testo esteso | ||
festonare coraggiosamente d' accordi onomatopeici il verbo che se usato all’ infinito come nell' aeropoesia e pattugliato | ||
Geppo Tedeschi (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
- far vibrare sfarzosamente il sostantivo il quale se sarà movimentato con gusto futurista darà al verso | ||
Geppo Tedeschi (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
vivificare e con la relativa sensibilità specializzata destinata se si vuole a stemperarsi sulla vita e sugli | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
e indiscutibile che una bella donna è per se stessa un vivo poema interessante ma da questo | ||
Marinetti, Filippo Tommaso (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
sensibilità nelle sale cinematografiche il teatro vivrà se inebriandosi di velocità e di raffinamento abbandona il | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Bruno Corra (Bruno Ginanni-Corradini) (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
spettacolo classico e teatro all’ aperto poiché questi se munito di palcoscenico perfezionato fra piante e fiori | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Bruno Corra (Bruno Ginanni-Corradini) (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
quale è confitto un giunco che rumoreggia buffonescamente se strofinato da una mano bagnata per ironizzare in | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Bruno Corra (Bruno Ginanni-Corradini) (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
è un fenomeno antisociale tellurico cosmico indubbiamente igienico se vivifica una parte della crosta umana della terra | ||
Buccafusca, Emilio; Forlin, Corrado; Averini, Riccardo; Ganzaroli, Walter; Stoppele, Rino; Pattarozzi, Gaetano; Pennone, Luigi; Veronesi, Ugo (1938) | ||
vedi testo esteso | ||
quando anche lui ribatte con il razionalismo se il razionalismo è indispensabile nel campo utilitario meccanico | ||
Depero, Fortunato (1939) | ||
vedi testo esteso | ||
lo definisce con abito e atmosfera inconfondibile se poi l' intarsio è colorato e il colore | ||
Depero, Fortunato (1939) | ||
vedi testo esteso | ||
industriale il commerciante qualunque professionista che ha in sè simpatie e predilezioni più che umane ma dissimili | ||
Depero, Fortunato (1939) | ||
vedi testo esteso | ||
più splendida sintesi per svagarci atterriamo se volete in quella radura di bosco alpestre che | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Luigi Scrivo; Piero Bellanova (1939) | ||
vedi testo esteso | ||
in alto a guisa di cannoni antiaerei caricati se mai col piombo dei romanzoni nordici debellati dal | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
ora pulisce dal classicismo la notte greca e se una voce sospira che fai tu dimmi che | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
sostenere trimotori appollaiati e batuffoli di forze elettriche se grido come facevo trent’ anni fa a teatri | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
d’ esser difesa strenuamente da generali intelligentissimi anche se talvolta avversati dalla fortuna e fiera delle grandi | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
la macchina creatura naturale che racchiude in sé il mistero del moto cosmico ci trasporta in alto | ||
Tullio Crali (1940) | ||
vedi testo esteso | ||
gli aeroplani aeropoeticamente possono essere paragonati a sé stessi o ad altre macchine mai ad aquile | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
poiché la parola autista medicalmente significa innamorato di sé stesso gli aeropittori futuristi trasfigurano mas sottomarini carrassalti | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
crocchio numerosissimo e gesticolante scommette sacchi di pesos se sì o no aveva data una definizione esatta | ||
De Angelis, Rodolfo (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
pernacchio accompagnato dal seguente invito studentesco arrestalo arrestalo se puoi e poi un comandante di nave | ||
De Angelis, Rodolfo (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
da marinetti il quale pronto regala questa frase se voi signora non avete altro stantuffo che quello | ||
De Angelis, Rodolfo (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
meno - ha innegabilmente un suo fascino se è vero che questa sua bellezza sta in | ||
Renato Di Bosso (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
poi o la intersecazione di queste incisioni - se pure offrivano all' artista la possibilità di ottenere | ||
Renato Di Bosso (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
spiega benissimo la logica di questo monotono risultato se si pensa che - molti incisori noti antichi | ||
Renato Di Bosso (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
mestiere l' abilità dei quali - per se stessa fredda e scolastica - si limitava a | ||
Renato Di Bosso (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
io con la materia - il legno - se sono giunto a questa importante invenzione artistica | ||
Renato Di Bosso (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
mie domande per intenderci dovevamo urlare come se litigassimo le parole sferzavano l’ aria gelida | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
pozzanghere nascoste dal tappeto dell’ erba primaverile se avessi avuto il coraggio di affrontarlo risolutamente mentre | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
intorno alla pelle violacea delle susine claudie se avessi potuto rubarglielo fino all’ ultima briciola l’ | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
tutto quel marmo nero ma i contadini non se ne sarebbero allarmati avrebbero creduto di aver dimenticata | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
profondamente rivoltato e impastato con la terra che se lo stava golosamente ciccando con qualche rigagnolo nero | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
apparì subito inzuppata dal collo ai piedi come se si fosse stretta al petto una sorgente | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
belva ferita a morte e fu come se un’ orrenda massa di dolore avesse fatto improvvisamente | ||
Govoni, Corrado (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
poesia aeroica femminile è ozioso domandarsi ancora se può esistere una poesia femminile degna di cantare | ||
Maria Goretti (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
che non vuole e non sa procurarsi da se nell’ arte le ricalcature comode la rifinitura | ||
Maria Goretti (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
spirito ricettivo e passivo non conosce della donna se non il lato negativo la donna è | ||
Maria Goretti (1941) | ||
vedi testo esteso | ||
di persone non addette al lavoro ma se è vero che nei conflitti bellici bisogna vedere | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1942) | ||
vedi testo esteso | ||
stima e fede e odiando gli altri odia sé stesso talvolta sfogandosi nel predicare quella libertà che | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1942) | ||
vedi testo esteso | ||
talvolta sfogandosi nel predicare quella libertà che senza se ne accorga si toglie da sé isolandosi nel | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1942) | ||
vedi testo esteso | ||
che senza se ne accorga si toglie da sé isolandosi nel proprio paese così come il selvaggio | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1942) | ||
vedi testo esteso | ||
bosco dalle foglie d' oro noi proponiamo se non la scuola come edifizio la cattedra dell' | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1942) | ||
vedi testo esteso | ||
le mascolinità deluse arricchendo la musica della vita se il coro domanda nuove voci e nuovi strumenti | ||
Filippo Tommaso Marinetti (1942) | ||
vedi testo esteso | ||
quei villaggi africani già vinti dalle sabbie se volete andiamo a zonzo in marcia con ascari | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Farfa (Vittorio Osvaldo Tommasini); Giovanni Acquaviva; Aldo Giuntini; Luigi Scrivo (1943) | ||
vedi testo esteso | ||
amico e poi pallida seta marina non tremare se t’ intacca una punta di forbice periscopio sarto | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Farfa (Vittorio Osvaldo Tommasini); Giovanni Acquaviva; Aldo Giuntini; Luigi Scrivo (1943) | ||
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gli aeroplani aeropoeticamente possono essere paragonati a sé stessi o ad altre macchine mai ad aquile | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Farfa (Vittorio Osvaldo Tommasini); Giovanni Acquaviva; Aldo Giuntini; Luigi Scrivo (1943) | ||
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poiché la parola autista medicalmente significa innamorato di sé stesso gli aeropittori futuristi trasfigurano mas sottomarini carri | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Farfa (Vittorio Osvaldo Tommasini); Giovanni Acquaviva; Aldo Giuntini; Luigi Scrivo (1943) | ||
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rocce strapiombanti sul mare e il meriggio per se stesso fecondatore invece di abolire il pudore curarlo | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Farfa (Vittorio Osvaldo Tommasini); Giovanni Acquaviva; Aldo Giuntini; Luigi Scrivo (1943) | ||
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vie per l’ aereo decollo della fantasia se acquaviva e di brizio sviluppando un suggerimento iniziale | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Farfa (Vittorio Osvaldo Tommasini); Giovanni Acquaviva; Aldo Giuntini; Luigi Scrivo (1943) | ||
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lancia la tua pancia come ruota o bomba se non vuoi che diventi una lurida tomba | ||
Filippo Tommaso Marinetti; Farfa (Vittorio Osvaldo Tommasini); Giovanni Acquaviva; Aldo Giuntini; Luigi Scrivo (1943) | ||
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proprie parole e nel creare le sinfonie vocali se ne vale di esse come un compositore | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
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significato ogni razza nel proprio clima fece da sè le parole si incrociarono e non coincisero più | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
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non abbandonò mai la sua veste musicale anche se misurata con i compassi della logica e guidata | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
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sempre più originale slancio lirico che porti con sè la personalità dell’ autore troveranno come ogni opera | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
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manifesto non fu mai dato alle stampe anche se alcune parti sono apparse in tesi di laurea | ||
Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944) | ||
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cosa sia lo spirito della tradizione ma se le nuove tendenze hanno creato questa libertà di azione | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
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hanno disertato la pittura e la plastica perché se c' è stato un meraviglioso sviluppo di ricerca | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
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quelle dei grandi interrogativi sociali dove l' artista se illuminato da una nuova fede può far dell' | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
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né una primogenitura dell' arte polimaterica nel tempo se vogliamo si possono incontrare dei vaghi addentellati in | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
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è che un atto-puro di emanazione diretta primordiale se si vuole elementare dove convergono e coincidono le | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
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o compromesso a concezioni ed espressioni superate se loos nella sua opera fondamentale l’ ornament et | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
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anni l' anatema contro l' ornamentale in architettura se sant'elia nel 1914 paragrafo 4° del suo | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
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colorato dipende il valore decorativo dell' architettura futurista se le corbusier nel suo recente libro une maison | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
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a noi che sussista altro mezzo di espressione artistica se non l' arte polimaterica che può virtualmente partecipare alla | ||
Enrico Prampolini (1944) | ||
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